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Silvano Messina

LA QUESTIONE MORALE

E' vecchia quanto la prima formazione tribale e chiunque l'ha affrontata non l'ha mai risolta. E' stata cruccio di filosofi e letterati che hanno conosciuto la natura umana. In letteratura l'etica è il primo motore che spinge gli autori a coinvolgere i lettori nella lettura e nella esegesi. Molti i filosofi che ne hanno fatto un cavallo di battaglia. Citiamo tra i tanti, quelli della modernità,Hobbes, Lock, Hume, Kant, Rousseau. Tra i filosofi antichi gli Stoici, per i quali, Seneca in testa, la conquista della saggezza, rappresenta la catarsi finale di chi ha condotto una vita virtuosa. Al riguardo la filosofia orientale ha dato spunti di riflessione a quella occidentale. Ma ai premi finali (paradiso, reincarnazione in esseri superiori) l'uomo ha dato sempre la preferenza ai beni terrestri, più certi e concreti. La politica ha sempre regolato la bilancia dei pesi morali. Da questo punto di vista non esiste differenza tra destra e sinistra. Spesso un regime autoritario si instaura per un degrado morale della società. Tuttavia alla sinistra si chiede la differenza perché essa, predicando l'uguaglianza economico-sociale, sollecita l'individuo, di per sé egocentrico, a guardare il suo simile con occhio benevolo, a fare coincidere gli interessi dell'uno con quelli dell'altro. Trattasi di un'esigenza quasi utopica in un sistema politico debole quale è la democrazia - gli scandali attuali lo confermano - a meno che non ci sia una "Volontà Generale", un Soviet. In tal caso trascendiamo nel totalitarismo. Allora differenza tra destra e sinistra non ce n'è e la questione morale resta una chimera. Ciò non ci esime dall'inseguirla

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