Una volta, al paese, bisognava far passare i Morti per cominciare la raccolta delle olive. "I monaciddi" erano le olive non del tutto nere e servivano per la spremitura mentre le più grosse e totalmente nere venivano scartate per la salamoia.
Almeno fino alla seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, in un mondo segnato ancora in campagna dai giorni di lavoro dati e ricevuti in prestito, in condizioni di mera sopravvivenza, le popolane provvedevano alla raccolta. Se la raccolta, a mano e senza reti, si consumava entro il mese, il riconoscimento del padrone era più generoso altrimenti si limitava a meno del pattuito. Terminata la giornata di raccolta, occorreva preparare la cena per il marito e i figli, prima di ritornare a nettare l’oliva da foglie, rametti e terra. Il tutto, per una paga giornaliera che non andava oltre mezzo litro d’olio, e senza vitto. Con parole più stringate: otto, dieci ore di lavoro per l’equivalente di tre, quattro euro odierni. Se ne tenga conto quando ci si abbandona al comodo esercizio dialettico di rimpiangere i bei tempi passati. Al trappeto, il frantoio, andavano solo gli uomini e fra loro chiacchieravano additando gli ultimi fra gli ultimi, con disprezzo. Erano questi i raciuppara, spesso donne. La raciuppara ripassava, col permesso del mezzadro, gli alberi già spolpati dai raccoglitori nella speranza di trovare un oliva dimenticata in terra o sul ramo più alto di un alto albero per farne companatico. Per fortuna, quel mondo non c’è più. Sono cambiati i tempi. Ed è cambiato anche il tempo, quello scandito dal calendario. Il fatto è che l’esperienza plurisecolare in auge fino a qualche decennio fa portava, al frantoio le olive mature, spesso dopo averle ammassate per giorni o anche settimane nei fondaci per permetterne la piena maturazione, non importava se accompagnata da fermentazione e muffa, e per dare agio ai proprietari di completare la raccolta. In tal modo a guadagnarne assai era la resa e la qualità dell’olio che si riteneva superiore perché dolce al palato. Oggi, sappiamo che l'olio deve pizzicare e infatti la raccolta delle olive finisce quando prima cominciava. I tempi, fortunatamente, cambiano anche se la miseria continua e allora sarebbe buona cosa lasciare un poco di olio al frantoio per i più poveri, per i raciuppara di oggi. Una piccola cosa, un gesto gentile e anonimo che renderebbe migliori tutti.
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