Non credo che sia finita un’epoca.
Berlusconi non era la causa, ma la conseguenza.
Era solo il sintomo di una malattia.
Quel misto di anticomunismo e affarismo che ha caratterizzato il nostro paese dalla fine della seconda guerra.
Era lo sponsor di un paese malato.
Non era raro. Purtroppo ce ne stanno tanti come lui.
“È un dato che nessuno può smentire o nascondere”.
Questa è la frase più buffa che scrive Minzolini.
Direi che sono decenni che smentiamo questa buffonata.
Ma è vero che “non puoi parlare dell’Italia a cavallo tra il secondo e il terzo millennio senza parlare di lui”. Si allarga parlando di millennio… perché si sbrodola. Ma è vero che da alcuni decenni Berlusconi è stata una figura centrale.
Anche Stalin è stata una figura centrale del ‘900, ma non credo che ci possiamo vantare.
E poi no, caro Minzolini.
Non vi viene da ridere quando cercate di raccontarlo come un grande statista?
Lo volete Santo Subito come San Francesco?
Davvero non capite la differenza?
Con la morte di Berlusconi non cambia niente.
Te ne sarai reso conto dopo le dichiarazioni d’amore nei confronti di Putin.
Tutti abbiamo condannato la cosiddetta operazione militare della federazione russa. Persino noi pacifisti non violenti. Tutti tranne lui che ha dichiarato la sua amicizia personale con Putin con scambio di Lambrusco e vodka per il compleanno.
E non se l’è filato nessuno tra i suoi.
Perché politicamente non contava più niente.
Berlusconi è conosciuto nel mondo come un personaggio sul quale ridacchiare, simbolo dell’Italia più misera. Quello che Alberto Sordi ha interpretato in molti film, lui l’ha fatto nella vita.
Palazzinaro, prestanome, inventore della televisione spazzatura.
Uno che fonda un partito mostrandosi in televisione con tutta la famiglia e nel frattempo affitta una palazzina per metterci le donnette che gli servono nelle festicciole.
Ce lo ricorderemo?
Certamente. Diremo: “quello che faceva il Bunga Bunga”.
Ma con la sua morte non cambia niente.
#Berlusconi è stato il termometro di una febbre molto più grande di lui.
Non scompare la febbre quando togli il termometro dall’ascella.
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