Non voglio ritornare su gli ultimi risultati elettorali, che ha visto sindaci e vicesindaci candidati a deputato al parlamento siciliano e sindaci candidati ad assessore regionale
Credo che nonostante i silenzi, i comunicati all’acqua di rose o le reazioni anche scomposte e per alcuni aspetti aggressive di adepti, amici, parenti e affini…..ritornarci in questo articolo sicuramente è cosa superflua.
Lo stato in cui versa la qualita’ della vita dei cittadini, lo stato in cui versano le attivita’ economiche, il ridimensionamento generale sia quantitativo che qualitativo dei servizi…….. e’ sotto gli occhi di tutti.
Ma loro non demordono, li vedi gia’ tutti impegnati a cercare giustificazioni vecchie e nuove, ma nessuno fa’ bilanci del loro operato, sulle loro scelte, sui programmi e su quanto realizzato….
Evitano di tracciare un reseconto, o di confrontarsi.
Quando lo fanno, sono imparziali reticenti e interessati.
Non diranno mai se la loro e’ stata una scommessa vinta oppure persa.
Per loro e’ ancora una valutazione aperta.
Per i cittadini la risposta e univoca e definitiva : bocciati, scommessa persa.
Nessuno ha mai preso sul serio una volontà di una corretta analisi .
Hanno utilizzato solo “ sani “ metodi partitocratici infarciti dell'ordinaria attività amministrativa, fatta passare per straordinaria, e conditi da una idea che la delega ricevuta era quasi per volonta’ divina.
E’ netto il loro rifiuto, come si può vedere anche in questi giorni,di fare una valutazione critica sul loro operato, sui metodi utilizzati e sui risultati ottenuti.
Sono tutti chiusi nel loro silenzio.
E probabilmente, in questi anni lo continueranno a fare, e probabilmente anche per gli anni futuri.
Hanno rifiutato di attivare procedure che valorizzano e coinvolgono veramente nelle decisioni la comunita’.
Un metodo di governo delle città, il loro, che ha fatto il suo tempo e si dimostra giorno dopo giorno insufficiente e inadeguata a rappresentare i bisogni dei cittadini tutti.
Il 25 settembre si e’ abbattuta impietosa, la volontà e l’intelligenza dei cittadini, che ne ha messo a nudo piu’ di ogni altra cosa i limiti politici e amministrativi.
Credo che sia giunto il momento di restituire la parola ai cittadini, sia per verificare lo stato del consenso di chi ha vinto le scorse elezioni amministrative, sia per alcune attività appariscenti e simboliche, che stanno cambiando il volto della nostra città, e mi riferisco alle rotonda della piramide, che si incontra provenendo da Agira o dal quartiere di San Michele e a quella dei baroni che si incontra provenendo da Mistretta o da Cerami
Le dimissioni sono una richiesta troppo radicale?
Noi non siamo d’accordo, ma accettiamo questa perplessità, è proponiamo una soluzione.
Sia sul consenso e sull’operato amministrativo di sindaco e amministratori vari di questi anni, che nel caso specifico di Nicosia sulle due rotonde sopra citate.
Proponiamo, al sindaco e all’amministrazione comunale tutta, incluso il consiglio comunale, di farsi carico di INDIRE DUE REFERENDUM CONSULTIVI.
Un modo per fare chiarezza, sgombrare il campo da equivoci, dubbi, perplessità.
Un modo serio e concreto di ridare la parola ai cittadini e farli ritornare protagonisti.
Ecco questa è la nostra sfida, che lanciamo è proponiamo agli amministratori in carica, ai consiglieri comunali, alla società civile e a tanti cittadini di buona volontà.
L’ostinarsi, a far finta di niente, a non restituire ai cittadini questa prerogativa di giudizio, a non cambiare rotta, e a non attivare questa procedura libertaria e liberale messa a disposizione di tutti, ci vedrà costretti ad essere noi di Germinal i promotori di questi referendum.
I cittadini hanno pienamente il diritto, dopo anni, di rimettere in discussione l’operato delle persone che hanno contribuito ad elegere.
Non lasciate tutti nel dubbio e a continuare subire una volontà amministrativa che probabilmente non è più condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini e che portarla avanti non farebbe altro che continuare a penalizzanci per tutti.
Sarei orgoglioso di Voi Germinalisti se riuscirete a far approvare un referendum consultivo all'attuale Consiglio Comunale. Loro non lo faranno mai di loro spontanea volontà. Dopo, però, dovrete candidarvi alle elezioni comunali, in cui promettete che modificherete lo statuto Comunale per inserire l'obbligo del referendum consultivo per ogni nuova spesa, dall'amministrazione corrente, che il comune vorrebbe intraprendere.