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Immagine del redattoreGerminal Controvoce

LE LUMINARIE DI NATALE Chi ha mangiato, a chi ha fame non lo crede mai.


Le luminarie di Natale sono una tradizione antica, nata nel Meridione e poi diffusa in tutta Italia

Dalle città ai piccoli centri, tutti si vestono a festa, anzi si illuminano a festa.

Le luminarie rappresentano una delle tradizioni più antiche d'Italia. Nascono nel Meridione, per poi diffondersi in tutto il Belpaese, in occasione delle feste patronali del XVI secolo: all’epoca, le luci venivano realizzate con dei lumini a olio posti su pali di legno. Questi pali, detti "parazioni", sono giunti fino ai giorni nostri, ma a partire dal XX secolo i lumini sono stati sostituiti con l'illuminazione elettrica.

Le luminarie aiutano a creare il clima di festa, a farti pensare positivo, a darti un nuovo ritmo di positività e perche no, anche di felicità.

Il natale è certamente qualcosa di più di una festa religiosa.

I regali, l’atmosfera e … le luci.

Le città illuminate, i borghi che diventano piccoli presepi, le case che si illuminano a festa. a rendere magico il mese di dicembre sono le luci di Natale. E ormai le luminarie natalizie sono diventate un vero spettacolo. Piaccia o meno, esse aiutano l’economia, le piccole attività commerciali e artigianali ancora molto diffuse delle nostre cittadine.

E comunque, in ogni caso i festival delle luci di Natale nelle città italiane sono l’occasione per ritrovarsi e ritrovare la socialità perduta con un pizzico di magia.

Peccato solo che tra i migliaia di comuni che hanno investito in progettualità ed idee per valorizzare questo momento dell’anno, Nicosia, sia da un punto di vista economico che comunitario e sociale, ha fatto poco, veramente POCO.

Improvvisando, senza programmazione o progettualità, basta dire che i mercatini sono stati inaugurati il 17 Dicembre e che oltre piazza Garibaldi , il resto del paese e le zone commerciali sono rimaste al " buio", probabilmente perchè sconoscono i meccanismi che muovono il commercio.

Ma si sa, chi ha mangiato a chi a fame non lo crede mai.

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