top of page
Orazio Vinci

LE PALE EOLICHE SONO INQUINANTI? Pare proprio di si,. L’allarme dalla Norvegia



Desta preoccupazione la ricerca dell'Agenzia norvegese per la protezione dell'ambiente, secondo cui le microplastiche derivate dal deterioramento delle pale eoliche fanno da cavallo di troia per pericolosi inquinanti, fino ad entrare nell'organismo umano e animale

La crisi energetica globale sta spingendo sempre più aziende del settore a puntare sulle rinnovabili, nel tentativo di compensare l'uso del metano, il cui prezzo è salito alle stelle. Abbiamo visto nelle scorse settimane come le novità siano tante, soprattutto nel campo delle turbine eoliche. Dagli impianti giganti, a quelli finanziati dalla comunità, fino a tecnologie galleggianti innovative, il settore è in grande fermento.


Ma ora arriva un allarme dalla Norvegia, precisamente dall'Agenzia Norvegese per la Protezione dell'Ambiente, secondo cui un aspetto fondamentale della vita utile delle pale eoliche non è stato considerato. Tali strutture sono in buona parte costituite da fibra di vetro e resina, con ampia presenza di Bisfenolo A (detto anche BPA), un materiale che il registro delle sostanze chimiche della UE considera pericoloso da diverso tempo. Tuttavia la sua pericolosità è sempre stata considerata relativa, in quanto il degrado della molecola, quando rilasciato nell'ambiente, avviene abbastanza velocemente.


Bisfenolo A


La molecola del Bisfenolo A (BPA)


Ciò che invece la ricerca ha scoperto è che le pale eoliche, sottoposte alle difficili condizioni ambientali, specialmente se posizionate in mare, rilasciano microplastiche, in particelle o filamenti, che contengono appunto Bisfenolo A. Questo però non va incontro a rapido degrado, come dovrebbe accadere, proprio per la presenza delle microplastiche, che agiscono come uno scudo protettivo.


Le particelle dunque finiscono nell'ambiente, ed in particolare in mare, generando l'effetto "cavallo di Troia", portandosi appresso il Bisfenolo A. A partire dal plancton e dai pesci più piccoli, la sostanza entra dunque nella catena alimentare. Una volta che le microplastiche vengono ingerite, per effetto degli acidi digestivi, liberano il Bisfenolo A, che penetra nell'organismo attraverso l'intestino.

Uno studio preliminare condotto sulla trota iridea ha dimostrato che tale sostanza provoca danni genetici per diverse generazioni, soprattutto per quanto riguarda la capacità riproduttiva.


0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page