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Leonforte avrà presto un via Nunzio Rindone...o forse no!

Immagine del redattore: Gabriella Grasso Gabriella Grasso

Lunedì 24 marzo, nell'ottantunesimo anniversario dell'eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine , l 'università popolare ha ricordato i 335 morti e con loro Rosa fedele, l'anziana romana che trovandosi nella campagna prossima alla cava di pozzolana per raccogliere cicoria, venne ammazzata perché nessuno testimoniasse la nefandezza di quanto stava accadendo .

Fra i 335 c'erano comunisti resistenti, ebrei, partigiani anche monarchici e un prete: don Pappagallo.

Fra loro c'era un uomo di origini leonfortesi: Nunzio Rindone , nato a Leonforte nel 1913 e trasferitosi a Roma in giovane età.

Nunzio Rindone era stato arrestato nel gennaio del 1944 e portato nella famigerata prigione di via Tasso, da dove venne prelevato per essere eliminato alle Fosse Ardeatine. Oggi riposa nel sacello 13, fu uno degli ultimi assassinati e fra i primi esumati dal dottor Ascarelli nel luglio del 1944.

Unitamente ai partigiani di origine leonfortese che sono stati ritrovati dall'aperura degli archivi sarebbe opportuno dedicargli una via, una pietra, una piazza o una targa in memoria delle azioni patriottiche e democratiche agite anche per noi.

Questo ha chiesto l'università popolare e questo chiede chiunque comprenda il valore della Resistenza e della Libertà, specie in tempi di arretramento culturale.

La foto ritrae Nunzio Rindone.



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