Da qualche giorno, in paese, si ragiona attorno a una notizia di cronaca: "Nove persone sono indagate dalla procura di Enna per violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorata psichica...gli abusi sarebbero andati avanti per tutto il 2022... i violentatori avrebbero continuato ad abusare di lei anche dopo aver scoperto che era rimasta incinta. Gli indagati avrebbero sfruttato le sue "condizioni di inferiorità psichica" e "il suo stato d'indigenza".
La notizia, riferita dai giornali locali e regionali, sembra tutelare gli abusanti più che l'abusata. La vittima appare, fuor di retorica giornalistica: povera e "scimunita", abbandonata alla sporcizia e al degrado e difatti il lettore sembra provare più schifo che sdegno. Come hanno potuto toccarla? E poi tornare alle loro, rispettabilissime, famiglie? Come hanno potuto dormire su letti odorosi di bucato fresco, dopo aver giaciuto con lei, in tuguri luridi? Questo scenario sembra indignare il pubblico dei social più di ogni altra cosa. La donna, nel giudizio collettivo, è scomparsa. Esiste solo in funzione dell'esercizio di potere degli uomini che , in fin dei conti, l'hanno solamente usata a loro piacimento. Gli indagati sembrano colpevoli di lesa "igienicità" più che di stupro. E poi i servizi sociali, le comunità religiose, il paese tutto che colpe hanno ? Una società civile avrebbe il dovere di tutelare le minoranze, i fragili, i disagiati, ma la nostra non è una società civile e allora aboliamo ogni ipocrisia e riconosciamo ai forti il diritto/dovere di fare quel che più gli piace, sempre nel rispetto dell'igiene personale e del pubblico decoro.
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