Il comitato pro ospedale della città di Leonforte, ha dato inizio al ritiro delle tessere elettorali in vista delle prossime elezioni regionali ed a tutela del presidio ospedaliero F.B.C.. A dichiararlo il primo cittadino Avv. Barbera. Lo stesso dichiara che: " il ritiro delle tessere continuerà ad oltranza, fino al giorno prima delle elezioni regionali". A nulla, quindi, sarebbe servito il monito da parte del sindaco di Sicilia, onorevole De Luca in visita a Leonforte durante il suo tour nella provincia di Enna, a non incitare i cittadini al non voto perché ciò agevolerebbe il voto strutturato.
Giusta l'osservazione del sindaco Barbera," egli è garante della salute dei suoi
cittadini". E chi, invece avrebbe dovuto garantire l'applicazione del piano di riordino della rete
ospedaliera, piano che avrebbe dovuto garantire gli ospedali della provincia? Chi avrebbe
invece applicato una "bozza", perché tale sarebbe, del decreto Balduzzi"? Chi? Su questo,
dovrebbe essere manifesto il dissenso e le proteste.
Nel frattempo, divampa il jaccuse del sindaco di Sicilia onorevole De Luca, nei confronti del manager dell'ASL di Enna. Netta e chiara
la sua posizione. A questo risponde il manager:
“Con riferimento a quanto più volte dichiarato dalľon. De Luca circa una mia partecipazione ad una manifestazione di partito, smentisco in maniera assoluta tale notizia insieme a quella di
averne promossa la partecipazione. Non ho mai, né nel presente, né nel passato, partecipato a manifestazioni di partito o di parte politica. Me lo impone la mia etica professionale ed il mio
buon gusto.
Ma, soprattutto, il mio dovere di rassicurare i cittadini ennesi che la mia azione di direttore
generale non si piega ad interessi di parte, ma si svolge solo a tutela delľinteresse generale.
Bene, ci sentiamo tutti indistintamente rassicurati.
Come anche il direttore sanitario dell'azienda ennese, che oltre allo svolgimento della sua funzione, trova il tempo di fare i conti in tasca ai suoi colleghi medici in virtù dei turni espletati su Leonforte, esternando quale sua personale considerazione, come fossero, gli stessi, fortunati a non essere stati perseguibili legalmente visto il monte ore effettuato dagli stessi. Peccato però, non essersi accorto o ricordato, che i prospetti di riferimento apporterebbero la sua pregiatissima firma, così come le deroghe atte a garantire i turni in essere, per ben dodici anni.
Infine, è chi per il bene della comunità e per garantire il diritto alla salute, si farebbe portavoce di una soluzione che verrebbe ad essere plausibilmente esperibile, in dinamiche emergenziali non in ordinario.
La proposta, vedebbre
l'immissione in servizio di medici Argentini.
Chi avrebbe già pensato a tale possibilità, è il sindaco di Mussomeli, il quale avrebbe ben chiaro l'iter:
Appena sarà conclusa la fase di individuazione e reclutamento dei medici specialisti verrà
inoltrato, al Ministero della Salute, una apposita istanza di riconoscimento del titolo conseguito
in una università extra UE, così come la stessa normativa italiana prevede. Il Ministero della
salute avrà poi un tempo massimo di 4 mesi per istruire la richiesta. Questa soluzione pensata,
studiata e messa in campo dalla nostra amministrazione, grazie agli accordi internazionali
promossi nei mesi scorsi, riteniamo possa contribuire a risolvere, definitivamente, le criticità che
ormai da anni la sanità isolana e nissena registra e si porta dietro. Si tratta, peraltro, di uno dei
primi accordi di questo genere in ambito nazionale. A giorni partirà l’avviso pubblico da parte
dell’università di Rosario per l’individuazione ed il reclutamento dei medici specialisti disposti a trasferirsi a Mussomeli e, dalle prime verifiche già effettuate, la risposta da parte dei medici
argentini sembra essere entusiasmante" ho sottoscritto un accordo di collaborazione con l’UNR,
Università pubblica di Rosario (Argentina), la cui facoltà di medicina conta ben 42 percorsi di
specializzazione.
….. canto suo il Comune di Mussomeli si impegna a fornire gratuitamente corsi di
alfabetizzazione linguista ed assistenza logistica ai medici selezionati. Una volta conclusa la
scelta dei medici argentini, che dovrebbero essere 23, al ministero della Salute italiano sarà
richiesto il riconoscimento del titolo di studio. La selezione, a carico dell’università di Rosario,
sarà avviata a breve e pare che l’idea abbia già convinto diversi argentini. Inoltre, non è
richiesto il possesso della cittadinanza italiana e possono essere anche neolaureati. Secondo
quanto si apprende dalla stampa locale e da quella argentina, lo stipendio si aggirerebbe
attorno ai seimila euro.
Ecco, queste le dichiarazioni rese nel 2021. Ad oggi, non saprei se tale proposta si sarebbe
concretizzata. Certo è un iter lunghetto, necessita di accordo del primo cittadino, con l'università
e non solo, cittadinanza italiana, riconoscimento del titolo….per la bellezza di uno stipendio che si aggirerebbe intorno a seimila euro, anche neolaureati. Peccato che i nostri professionisti e già specializzati, andrebbero a fare i conti con un stipendio di appena 2500 euro.
Insomma allettante per gli stranieri e quasi un ossimoro per i tanti professionisti italiani che abbandonano la loro terra. Il problema, più che amministrativo, applicativo gestionale, parrebbe politico economico, forse, o no…bah magari sì. Non si può servire Dio e Mammona.
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