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Immagine del redattoreGabriella Grasso

Leonforte: cosa resterà del Castiddazzu?

Il rapporto annuale Istat ha smentito la crescita meloniana: L'Italia è sempre più vecchia e povera benchè aumenti il numero delle persone occupate. Negli ultimi decenni abbiamo perso 3 milioni di giovani, e siamo arrivati a un numero di persone in povertà assoluta mai toccato in precedenza. Nel 2023 il Pil è tornato ai livelli pre-crisi e il potere d'acquisto, in 10 anni, è sceso del 4,5%. Questi dati crescono esponenzialmente nei territori depressi come il nostro. A Leonforte la popolazione nel 2023 è calata del 3,9% con una perdita del Pil assai più rilevante probabilmente perché molti residenti, abitano altrove. Tutto questo ha portato a un depauperamento morale oltre che economico e sociale ed ha distratto da questioni di costume ma anche strutturali. Su Facebook ad esempio è stata posta una domanda sulle sorti, preoccupanti, del castello di Tavi meglio noto come "Castiddazzu" che soffre per una frana in corso, già dallo scorso anno. La frana potrebbe trascinare il costone a valle e inghiottire i resti del rudere. Che fare? Si chiede, e fra il serio e il faceto si giunge a una conclusione: attendere l'inevitabile, come già fu per altri siti: filanda, stazzone, fontane, Crucidda ecc...Vengono evocati il Gal, la Soprintendenza, il Comune, l'Unione dei Comuni ma anche i cittadini comuni, che però sono già andati via. Le priorità sono altre come è ovvio, ma a forza di benaltrismo cosa resterà di questo territorio? Due cose: L'SOLA PEDONALE ESTIVA, che da giorno 1 giugno al 15 settembre permetterà il passeggio e i piccioni sgacazzanti deiezioni nere. "Buon passeggio" scrive il primo cittadino ai leonfortesi e noi pure. Buon passeggio!



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