Nel luglio del 2019 nasce il museo multimediale Liardo, per volontà della professoressa Giangrasso, con la collaborazione del collettivo Parco Sottarco e del dott. Trovati. Oggi, il museo ( il solo sul territorio leonfortese perché dell'Ecomuseo ancora non è chiara la vocazione) è molto frequentato dagli alunni del liceo Medi/Vaccalluzzo che vi praticano l'alternanza scuola /lavoro, facendolo conoscere a leonfortesi e forestieri. Leonforte attende da decenni la realizzazione di una pinacoteca, che accolga il “Fondo Liardo” comprendente 250 opere dell’artista, acquistate fra gli anni 1980 e '90 da collezionisti privati ( Deodato di Catania e D'Angelo Guerzoni di Roma) unitamente alla residua porzione non lottizzata di 5000 mq, di villa Bonsignore ( comprata nel 1982) e restaurata, una prima volta, con fondi dell’ Assessorato regionale per i BB.CC.AA nel 1994 , poi nel 2004 e ancora qualche anno fa. In attesa che i lavori nella villa Bonsignore vengano completati, le opere di Filippo Liardo (acquerelli, sanguigne, schizzi, carboncini, oli, tempere di varia dimensione) riposano, lontano da occhi incompetenti e curiosi, che potrebbero trarne indebito giovamento e così pure i resti mortali del pittore che giacciono nell'ossario parigino, dato che l'impresa di recuperarne le ossa sepolte nel museo di Asniéres fallì miseramente , diversi decenni fa. L'Università popolare che ha fra i suoi membri Giuseppe Contino, appassionato conoscitore dell'opera di Liardo, ha avuto il piacere di visitare il museo, domenica mattina e confida nell'interessamento di questa amministrazione per valorizzare un artista ecclettico e troppo poco apprezzato. "Se fosse nato altrove avrebbe avuto la giusta visibilità" ha amaramente detto un pellegrino dell'arte, domenica mattina. Sapranno i nostri valorosi amministratori smentirlo?
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