Sulla Via dei Tesori, iniziativa culturalmente immersiva che quest'anno ha coinvolto anche Leonforte, lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri è stato fulminato... dalle incongruenze paesane, e l'ha scritto pure su Repubblica. Nell'articolo di martedì 24 settembre, condiviso dal sindaco di Leonforte, Savatteri analizza i dati riferiti dal primo cittadino: 100 nascite contro 150 morti all'anno, migrazioni di giovani e meno giovani senza prospettive di ritorno e abbandono di terre e case, specie nel centro storico. La verità. Tutto questo dal 2010 ha portato a uno spopolamento inarrestabile e ineluttabile, fenomeno da molto tempo denunciato dai cittadini e dalle cittadine di Leonforte che però hanno meritato critiche e disapprovazione anche da chi oggi sbalordisce per l'acume dell'analisi giornalistica di Savatteri. Il giornalista riferisce pure del Villaggio che a Dittaino centellina lavoro in nome di un consumismo sterile e a danno di territori e attività commerciali locali. Cose scritte , dette e sapute, ma "tacciate" dai benpensanti di disfattismo. Cose degne di ammirazione invece se scritte su Repubblica ( è il contenitore che conferisce dignità al contenuto? Per sapere) . A tutto ciò si aggiunge anche l'opinione di un illustre paesano, oggi direttore della Biennale di Venezia ( mancato ministro della Cultura?) : Pietrangelo Buttafuoco che avanza l'ipotesi di un'apertura agli arabi puranco mussulmani purchè danarosi. Gli Emirati Arabi potrebbero trovare interessante la nostra terra...di nuovo e potrebbero tornare a conquistarla...di nuovo, comprandosela a costo di misoginia, omofobia e altri dettagli sacrificabili sull'altare del danaro. Nell'articolo non si fa accenno alle tante risorse della nostra terra ( qualcuno si è premurato di far assaggiare la settembrina a Savatteri?). Leonforte è anche agricoltura è anche cultura teatrale, narrativa , poetica; se avessimo avuto la biblioteca totalmente funzionante avremmo potuto mostrare all'autore di Màkari le innumerevoli produzioni intellettuali nostrane. Leonforte è fatta di molte persone che hanno deciso di investire in paese nonostante la crisi idrica (e dire che Leonforte avrebbe i requisiti per staccarsi da quel carrozzone altrimenti inteso AcquaEnna /Ati idrico grazie alle sorgive e ai pozzi con un ipogeo di estensione pari a 160 ettari sotto la falesia Cernigliere; lo dicessero a Savatteri così lo scrive e chi non l'ha ancora capito magari lo capisce) , sanitaria, sociale ed economica e allora invece che condividere un articolo bello anzi di più: bellissimo, ma necessariamente limitato a pochi temi (tra l'altro noti ma taciuti) provi l'attuale amministrazione a rendere attrattivo il nostro territorio anche per chi è rimasto e non solo per chi è andato via; così la prossima volta Savatteri avrà più argomenti e magari deciderà di romanzare Leonforte piuttosto che Màkari.
Foto tratta dalla pagina Facebook di Piero Livolsi sindaco di Leonforte.
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