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Leonforte: la casa di Benito Leonforte, bruciata la scorsa estate, è pericolante?

Immagine del redattore: Gabriella Grasso Gabriella Grasso

Domenica 9 febbraio, è stata una giornata assai piovosa. Ha piovuto molto, questo inizio anno e la casa di Benito Leonforte, arso vivo lo scorso 9 agosto dentro le mura di quella stessa casa, appare spettrale e pure pericolante, agli occhi di chiunque passi da via Granfonte. La casa, dopo l'incendio, è stata perimetrata da un nastro in plastica, da tempo malridotto, ma non è mai stata messa in sicurezza. Il tetto crollato sul solaio, continua a restare in balia della pioggia e degli agenti atmosferici e nulla impedisce di pensare che possa implodere, mettendo a rischio l'intero isolato. Venerdì 17 Gennaio, è caduto il cipresso del viale dei pini, mai attenzionato o protetto dalla pioggia e dal vento. Il cipresso, inteso Pino solitario, ha avuto la grazia di cadere senza danneggiare nessuno e niente: bontà sua; speriamo che gli altri alberi , memoria di un alberato viale, facciano lo stesso o meglio non caschino affatto e così pure le tante case della zona storica, a cominciare da quella suddetta oppure si lasci che le cose vadano come devono andare e finalmente si risolverà l'annosa questione del centro storico. Si potrebbe anche fare qualcosa però e magari presto, molto presto, perché dopo il successone al



Bit, Leonforte rischia di diventare la Roccaraso dell'entroterra siciliano.

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