Il 16 di agosto è la festa di Leonforte e dei leonfortesi e i migranti rientrano di proposito per salutare la Madonna del Carmelo. Il 16 di agosto, al paese, le famiglie pranzano con: maccheroni al ragù, carne al sugo e anguria e poi arachidi anzi "miricanella" amaro, limoncello e pasticcini; il gelato si consuma dopo cena, seduti al bar in attesa di vedere passare la processione, ragionando del ragù che al paese ha un sapore che altrove non ha. La Madonna procede lenta sotto le luminarie, accompagnata dalla banda musicale o, come quest'anno, da due. Davanti al fercolo suona la banda ospite, dietro quella cittadina secondo una prassi consolidata nel tempo e come è uso i musici della banda cittadina marciano anche la mattina del 16 per accogliere le autorità religiose e laiche: il sindaco con la fascia tricolore e il presidente del Consiglio con un'inedita fascia bicolore: gialla e verde, i colori tavachini. La mattina del 16 agosto i leonfortesi , v
estiti a festa, escono per incontrare gli amici e comprare guantiere di paste mentre i musici, in ordine sparso suonano sul marciapiede per schivare le tante automobili che scendono lungo il corso Umberto I, non chiuso al traffico veicolare la mattina del dì di Festa. Perché? Perché non si è inibito il corso Umberto I al traffico veicolare la mattina della festa? Fra bancarelle, pallido ricordo della fiera di Ferragosto, gente d'ogni dove e agitazione festaiola, le automobili non avrebbero dovuto trovare "ressa" come usa dire da noi. Speriamo meglio per l'anno prossimo intanto o anche "'ppaccamora" la festa è passata: in cielo sono esplosi i botti e in molti hanno pensato al cielo di Gaza. I forestieri si preparano a tornare al Nord, salutando il paese con la solita camurrìa: "ogni anno è sempre peggio" , i leonfortesi abbozzano e li mandano ai loro paesi, quelli con le strade pulite, senza blatte, senza guano stratificato negli angoli delle traverse e senza poesia.
La foto, scattata la mattina del 16 agosto, si trova sulla pagina Facebook del sindaco.
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