Sabato pomeriggio i leonfortesi hanno ricordato, con una fiaccolata, Giuseppe Rindone, Marco Gazzana e Benito Leonforte, scomparsi tragicamente nel giro di pochi giorni. Alle 21, dello stesso sabato 24, molte persone si sono poi raccolte davanti la casa buia, illuminata solamente dai lumini portati dai tanti intervenuti, di Benito Leonforte, arso vivo il 19 agosto scorso. Fiori e lumini per un uomo morto da solo, in una casa priva di luce elettrica e acqua corrente perché nel 2024 è un lusso avere luce e acqua in casa e Benito Leonforte non godeva di questo lusso. Toccanti e rigorose, sono state le parole di padre Carmelo Giunta, che negli anni del suo sacerdozio leonfortese ha conosciuto Benito Leonforte. Padre Giunta ha voluto ricordare i sorrisi di Benito e la sua giovialità e senza dare nessuno spazio a speculazioni e polemiche, ha celebrato il ricordo di una persona morta prematuramente e senza il conforto dell'ultimo saluto, che ieri sera gli è stato rivolto da una comunità: silenziosa e rispettosa. Padre Giunta ha proferito parole di pace per un paese che ha bisogno di ritrovarsi unito nella solidarietà e nella pietà per un fratello che ha vissuto nella difficoltà gli ultimi anni della sua vita terrena. I leonfortesi, ieri sera, hanno mostrato di saper fare comunità, grazie anche alle parole di padre Giunta.
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