Su un muro della chiesa di santa Croce, in quel di Leonforte, è comparso il brand Falce&Martello con annesso slogan antifascista.
Provocazione politica? Gesto Dada, ispirato all'opera di Cattelan? O situazionismo paesano? L'opera dell'anonimo/a ha suscitato, su Facebook, indignazione, ma tanta indignazione, con punte di autoriferimento dotto sapienziale, anatema morale con echi paternalistici di tipo neo-liberali e discussione fra destri e sinistri, annacquata da sticker ed emoji. Non poteva mancare e non è mancato l'invito ad andare in Cina o in Corea, in nome del rispetto dei sacri luoghi di culto e contro ogni velleitarismo libertario. Qualche tempo fa, sui muri di molte case e edifici pubblici di Leonforte, comparvero autoritratti fallici che indisposero meno della Falce&Martello di cui sopra, chissà perché...ora detto che scrivere su un muro può comportare il pagamento di una sanzione pecuniaria, in base all’art. 639 cp, che prevede una multa di 103 euro, ma può avere anche conseguenze più gravi, potevamo (noi disquisitori social) risolvere in altro modo? Potevamo, ma potremmo ancora, ritrovarci a pulire il muro e approfittare del rendez-vous per verificare le condizioni di santa Croce, chiesa cara ai leonfortesi, ma da tempo trascurata e fare una scampagnata a pane "cunzatu" ( data la scarsità di caviale) trasformando questo scandaloso episodio in una pratica (gramscianamente intesa) buona. Facciamolo vedere noi a questi Komunisti come si agisce in e per la democrazia...
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