La mattina del 25 novembre, giornata dedicata alla prevenzione della violenza di genere, la Fidapa ha pitturato un'altra panchina di rosso (la terza) e la questura di Enna ha organizzato un convegno sul tema. La mattina è cominciata con la performance del gruppo di ballo di Carola Lo Pumo, che si è esibito sul testo di Giulia Mei: Bandiera ed è proseguita con discussioni seminali sulla violenza, in ambito preventivo e repressivo. Sul palco, del Cinevolution, hanno parlato cinque uomini e una donna: l'avvocata Patti del centro Crescimmanno di Piazza Armerina che ha ricordato l'importanza della parola che forma la realtà, a cominciare da Tina Lagostena Bassi. A moderare i lavori è stata una donna poliziotta. Il sindaco di Leonforte ha chiarito il principio di rispetto per ogni cosa e creatura, a partire dall'ambiente e ha annunciato per il 2025 lo spostamento del commissariato di Leonforte , nei nuovi locali mentre sul punto della Giornata sono tornati gli altri relatori: il dott. Rapisardi, dirigente dell'anticrimine di Enna, ha spiegato il dispositivo dell'ammonimento, che quest'anno è salito a 70 casi in dialogo diretto con il sostituto procuratore di Enna, dott. Interlandi. Una lezione sulla violenza domestica: "paradiso crudele" è stata tenuta dal professore associato di Criminologia della Kore di Enna, Malizia. Il professore Malizia ha anche ribadito la continuità fra violenza verbale e fisica e ha asserito l'inesistenza del RAPTUS. Una mattinata dedicata alle studentesse e agli studenti, che hanno contribuito con interventi notevoli per impegno e impatto. E poi la proiezione di un cortometraggio prodotto dalla compagnia teatrale il Canovaccio. Tutto è stato dedicato alla riflessione sulla cultura misogina e maschilista, che crea iniquità sociali agite dai maschi di casa di ogni età, cultura e estrazione socio/culturale. La propaganda governativa, xenofoba, che ha additato l'uomo nero violentatore per educazione e vocazione E' FALSA!
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