Il mansplaining è un marcatore di maschilismo concettuale e verbale. Stamattina al liceo Medi/Vaccalluzzo si è fatto mansplaining.
"Leonforte dice no alla Violenza di genere: giovedì 23 novembre al Medi-Vaccalluzzo un evento fuori dagli schemi”. Questo recitava il manifesto di invito della conferenza organizzata dalla proloco di Leonforte. In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il presidente e giornalista Trovato ha convocato un gruppo di uomini per spiegare alle donne il punto di vista maschile sulla disparità di genere; l'unica donna al tavolo dei relatori era la professoressa Debole, che ha coordinato gli interventi, passando il microfono ai vari invitati. Il giornalista Trovato ha ricordato le donne vittime di femminicidio del nostro territorio, includendovi anche Elisa Valenti: vittima innocente di mafia, uccisa nel 1999 per ragioni che nulla hanno a che vedere con il femminicidio, ma ha citato anche il canto V dell'Inferno dicendo che Paolo e Francesca sono stati uccisi per amore anche se di fatto quello fu un femminicidio ante litteram o un delitto d'onore in quel di Toscana. Il presidente e giornalista ha riservato un omaggio anche a Claudio Baglioni e al suo "...non saper se si è amato mai abbastanza" per concludere con una riflessione sulle agenzie educative. Le varie agenzie educative, dice Trovato giornalista, esistono e funzionano...tranne qualche eccezione, ma non hanno un'unità di sentire e agire. Dovrebbe sapere il presidente Trovato che questo è un difetto delle democrazie. Nei regimi o negli autoritarismi o nelle moderne democrature questo inconveniente è stato superato unitamente alla libertà di pensiero e parola di "quell’esercito di minus habens che spopola nel cyberspazio" (cit. EnnaOra). Dopo Trovato ha parlato il vicesindaco Licata, che ha invitato tutte e tutti alla partecipazione responsabile nella vita quotidiana, affermando che sebbene siano 50 i femminicidi su un totale di 300 assassini è comunque una cosa inaccettabile. Ora, i femminicidi da gennaio 2023 a oggi sono 106 e non 50 e certamente è un fatto inaccettabile. Dopo Licata è stata la volta del dottor Grimaldi, psico-rieducatore, poeta e appassionato di letteratura, che ha evocato la giustizia sommaria per i femminicidi veri e presunti e ha esortato le ragazze, in special modo, a non cadere nella trappola della droga e gli insegnati a educare alla vita, dicendo: " meno equazioni algebriche e più espressione d'amore" . Il dottore Grimaldi ha concluso il suo intervento con un: "lottate per la vita" . Hanno poi preso parola l'avvocato Timpanaro, che ha ricordato la Roma papalina di Artemisia Gentileschi e il colonnello Restuccia. Il convegno si è concluso con un'accesa discussione sulla Ginarchia e sulla 194, una legge contro la vita, secondo il professore Varveri. Ora, la domanda sorge spontanea: " cosa centra tutto questo con la disparità di genere e i femminicidi?" .
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