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Leonforte va al Bit di Milano...niente di meno!

Dal nove all'undici di febbraio, Leonforte e Enna saranno al Bit, Borsa Internazionale del Turismo, di Milano.

Evviva!

Il Bit è una vetrina importante per esporre le eccellenze enogastronomiche, monumentali e paesaggistiche delle nostre realtà, che dopo le Vie dei tesori hanno scoperto il potenziale turistico delle nostre "vanedde", dei nostri palazzi ( peccato che uno è stato mangiato dalle fiamme) e dei nostri piatti caratteristici. Dopo tanto successo i nostri eroici condottieri (amministrativamente parlando, savà sandir) vogliono proporsi, ora, ai turisti d'ogni anglo del globo terracqueo, "per calamitare l'attenzione dei tour operator ed a cascata dei visitatori" si legge sulla loro pagina Facebook . Dopo Leonforte Magica, all'orizzonte appare Milano e dopo Milano il Mondo intero. Orde di viaggiatori verranno per conoscere le vie del Principe e mangiare fave "'ngriddi" o " a macco" e pesche e "picciddata" o il dolce di Federico II, che Enna ha prodotto, in memoria dello Stupor mundi. Il turismo che altrove è passato da risorsa a disgrazia per l'overtourism, da noi è ancora considerato come possibilità (unica?) di fare cassa. L’eccessivo sovraffollamento turistico ha effetti negativi non solo sull'ambiente, ma soprattutto sul patrimonio artistico e culturale, mettendo a rischio sia l'esperienza dei turisti sia la qualità di vita dei residenti. Leonforte lo subisce il 18 di Marzo di ogni anno, quando le vie del paese vengono invase da persone interessate al cibo gratuito. Esperienza che dura poco e lascia ai residenti molta "lurdia" e poco altro. La colpa non è certo dei visitatori, ma di chi dovrebbe meglio gestire questo Fenomeno cronico eppur avvertito come straordinario, ogni anno. Prima di andare a Milano sarebbe opportuno dunque pianificare meglio l'impatto e la gestione del troppo turismo anche per evitare di perdere quello che andranno a vendere come peculiare: l'autenticità locale. Comincino i nostri sindaci con una promozione più mirata del territorio, anche al di fuori dei periodi di alta stagione; con la valorizzazione di luoghi più caratteristici e meno di massa; con il sostegno economico alla destagionalizzazione dell'offerta sia per i turisti sia per i fornitori di servizi e dei prodotti artigianali tipici e della tradizione, per garantire originalità . Bello il turismo, ma facciamolo bene, tale da porre al centro l'ascolto attivo delle comunità locali, a cominciare dai servizi di trasporto e sanitari , ottimali per i residenti e per i viaggiatori altrimenti rischiamo di mandarli rotti e stanchi e "disfizziati" questi poveri turisti.



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