Egregio signor sindaco sono una cittadina leonfortese, che vive e lavora a Leonforte. Ho investito nel mio territorio, nonostante le difficoltà e gli innumerevoli ostacoli perchè ho creduto e credo nel mio paese, senza retoriche nazionalistiche o velleità nostalgiche. Credo che Leonforte possa offrire accoglienza e interessanti spunti di riflessione storica, artistica ed enogastronomica.
Lei conosce la situazione in cui versa il nostro paese, assai meglio della scrivente: il disagio economico , la disoccupazione, lo spopolamento e l'assoluta mancanza di prospettive. Il nostro Comune è in sofferenza, ma dopo il quinquennio appena trascorso, scandito da teatrale autoritarismo e totale indifferenza verso il comune cittadino, vorremmo da lei maggiore partecipazione e più attenta considerazione ai bisogni di tutti, specie dei meno ascoltati.
Mai come in questo momento avvertiamo la necessità di chiarezza sulla condizione del Ferro/Bramciforti/Capra. Cosa succede nei corridoi, spettrali, del nostro nosocomio? Chi ha avuto la disgrazia di recarvisi ha compreso tutta la fumosità di una promessa irrealizzabile: Salvarlo!
Dica, con parole asciutte e oneste, cosa può accadere a un malato bisognoso di cura e assistenza.
In questo momento la Tac non funziona, i medici scarseggiano e i medicinali pure.
Arriveranno gli argentini...sentiamo ripetere come un mantra, ma quando? E cosa faranno senza gli adeguati mezzi diagnostici?
Porterebbe , lei, un suo caro al Pronto Soccorso del F/B/C? Chi non ha altre scelte cosa può fare? A quale santo si deve appellare?
La condizione socio/economica del nostro Comune cosa subirà con la cancellazione del RdC? La tenuta finanziaria dell'Ente e l'erogazione dei servizi sociali sono garantiti?
I tanti disagiati che soffrono in paese, spesso sfruttati e abusati, avranno, finalmente, l'aiuto necessario?
Incontri i residenti della zona della "movida".
Lo chiedono a lei come lo chiesero al precedente sindaco, che si guardò bene dal farlo.
Li ascolti e provi, con loro, a trovare una soluzione non lesiva per i commercianti del luogo. Questi cittadini, spesso, sono i più fragili perchè chi può "scappa" in campagna o altrove.
I leonfortesi non sono interessati alle tecnicalità del bilancio. Sanno che dietro i numeri sono nascosti i loro bisogni, ma necessitano di incoraggiamenti e progettualità per il rilancio e lo sviluppo. E' inoltre indispensabile dialogare con le persone. La cordialità della campagna elettorale serve ora. Ora occorre rendere partecipi ed edotti tutti della Cosa pubblica.
Le inaugrazioni non dovrebbero essere settarie, ma inclusive. Commemorare i caduti della seconda Guerra mondiale con i soli e soliti noti, a chi giova? Agli eredi del colonialismo statunitense? Ci illumini sulle scelte del sito e del simbolo e dei marcatori funerari. Molti miei compaesani non hanno capito, non sanno o non hanno, anzi, non abbiamo bene compreso il nobile gesto. Salga sul palco, come fece nei mesi scorsi, per raccontarci la situazione del Comune, quello che è stato finora fatto e che d'ora in poi si potrà fare. Ci aiuti a essere cittadini consapevoli e migliori. Gli articoli celebrativi, sovrapponibili alle azioni delle passate amministrazioni, hanno annoiato. Parli lei, sindaco. La ascolteremo con interesse e piacere. La gente di Leonforte merita più considerazione e rispetto.
Caro sindaco, nel ringraziarla per il suo impegno in questa difficilissima fase del nostro Paese, le chiedo di lavorare insieme per una comunità più coesa, più innovativa, più produttiva e più vicina agli ultimi.
Grazie.
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