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Lettere anonime a Leonforte

Immagine del redattore: Gabriella Grasso Gabriella Grasso

La critica è legittima, la viltà no!

Da qualche giorno, a Leonforte circola una letterina anonima, che elenca le criticità dell'attuale amministrazione. La paginetta si presenta come una rubrica di fatti politici locali e denuncia i "salvatori" di sé



medesimi. L'amministrazione proclama vittorie non raggiunte o raggiunte di default mentre aumenta la Tari o la "carica" (in misura del 50%) alle seconde case e rinvia l'IMU del 2019 con tariffe "sballate" per un errore del sistema operativo. Ora l'errore del sistema operativo in che misura può essere addebitato all'attuale amministrazione? L'anonimo o gli anonimi domandano al sindaco "chi ripagherà i cittadini del tempo perso per la risoluzione dell'annosa questione?". Nessuno ovviamente. E' una domanda retorica e anche capziosa. Viviamo al tempo di algoritmi determinanti i destini comuni e individuali e di intelligenze artificiali, ottusamente irrigidite in schemi predefiniti. Potrebbe il sindaco chiedere scusa alla cittadinanza per il fastidio arrecato e null'altro. Ancora si legge che continua la stabilizzazione dei personale precario del comune e " cercano di far credere alla cittadinanza e ai lavoratori stessi che la stabilizzazione merito suo e della sua giunta, ma è giusto puntualizzare che la stabilizzazione è stata portata a termine esclusivamente dal governo regionale". Questa riflessione è ai limiti del lapalissiano perché puntualizza l'ovvio come fosse un segreto svelato e offende la comune intelligenza. Fotografare "gli stabilizzati" col sindaco contento non vuol dire far passare un messaggio fuorviante, vuol dire fissare un momento e il sindaco che quel momento "occupa" . Ovvietà insomma vestite da rivelazioni, ma è la parte ultima dell'epistola che tocca bassezze in nessun altro modo qualificabili. Nella parte conclusiva si nominano persone, insultandole per azioni commesse o titoli insufficienti per cotanto comune o per eccessivo zelo di apprezzamento. Si bullizzano, vigliaccamente, persone che hanno la colpa di non essere gradite agli scriventi. Nel 2025, a Leonforte, la politica si fa con la lettera anonima, che con la complicità di chi la condivide, passa da social in social e crea "curtigghiu". Leonforte merita di meglio. La critica al potere è doverosa , meglio se ben argomentata e firmata, ma l'insulto da dietro "l'assina" o la "vanedda" social no. Quella è vigliaccheria.

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