Mènage è un bellissimo locale
Nato da poco tempo nel cuore del quartiere storico di Catania, a pochi passi da piazza Università,nei locali di quello che fu uno dei più conosciuti bistrot di Catania.
Si chiamava “Turi Finocchiaro” ed era famoso soprattutto per la qualità dei suoi piatti e per la bontà delle sue pizze.
Tutto questo in un palazzo di inizi Novecento dove nella sala del primo piano potete trovare ninfe, affreschi in stile liberty del 1930, firmati dal pittore Giuseppe Barone, che evocano baccanali suggestivi e ammiccanti. I tetti a volta della sala ristorante non sono gli unici ad essere stati preservati dal restauro. Il recupero ha portato alla luce anche le cementine di fine Ottocento.
Ed è proprio in questi locali che apre le porte Mènage, con una formula innovativa e accattivante, infatti, Mènage si è strutturato con la formula del ristorante, cantina e lounge bar, il tutto, con un menu che vede tanti piatti cotti alla brace
Dall'idea ai fatti, il passo è stato breve.
Ed è stato così che tre nostri concittadini, Michele Smantello, Luigi Sutera e Giorgio Carlisi, dopo diverse e variegate esperienze lontane dalla nostra terra, rientrati "a casa" hanno dato vita e corpo a una delle liro tante idee:provare a prendere per la gola Catania, attraverso un unico filo conduttore: portare nella città etnea un concetto nuovo del cibo: elegante di qualità e legato alla tradizione di queste nostre terre cuore di Sicilia.
In cucina, c’è Giorgio Carlisi che dopo sette anni trascorsi sui libri di medicina, intraprende il percorso, che li portano a lavorare in ristoranti stellati del nord Italia, fin anche in quello di Andrea Berton.
Lo affianca Michele Smantello, sommelier che si è formato nelle sale dello stellato City Social a Londra e nelle cantine australiane.
Per gli aperitivi, il deus macchina è Luigi Sutera, bar manager che ha appreso quest'arte in Spagna, a Barcellona, dove ha lavorato per anni. Ed è durante una vacanza nella nostra Nicosia che i tre concretizzano e partoriscono l'idea di MÈNAGE.
Mènage nasce perché i nostri tre concittadini hanno ascoltato le loro origini, quelle dell’entroterra siciliano, nelle vaste pianure e vallate dell’ennese. È da lì che prende piede l’idea di una cucina legata al menù di carne. Purché sia di allevamenti naturali e di piccoli produttori dell’ennese- ci tengono a precisare - terra vocata per eccellenza alla pastorizia e all’allevamento di bovini e ovini.
.C’è spazio per le verdure nei primi: dal risotto alla barbabietola, agli gnocchi con cavolfiore. Immancabile il cannolo siciliano con ricotta di pecora dell’ennese e la dichiarazione d’amore finale per la città di origine, Nicosia, con U dgümioe, dolce al limone il cui nome rende omaggio al dialetto galloitalico di Nicosia.
La cantina parla prevalentemente siciliano ma non solo.
Per chiudere questo non breve articolo, cosa dire…..Tutta Nicosia è con voi, forza che la rinascita è iniziata.
(foto e fonte tratte da GAMBERO ROSSO)
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