La notizia di queste ultime ore è una infelice scelta del sindaco Luigi Bonelli di nominare un esperto che ci guidi indietro tutta verso il declassamento di Nicosia da città a borgo. Vabbè, una volta chiamarsi città era un vanto, e addirittura Nicosia era riuscita ad entrare tra le 100 città d’Italia. Oggi invece il vanto è di chiamarsi “borgo” tanto che ce ne sono disseminati più o meno dappertutto. E addirittura esistono ben due associazioni (sì, associazioni, non ministeri o altro) che conferiscono il titolo di borgo: se si è belli si fa parte de “I borghi più belli d’Italia”, se invece si è autentici si va verso i “Borghi autentici d’Italia”. Primo bivio: fermo restando che non siamo un borgo, ma nella remota ipotesi in cui lo fossimo: siamo belli o autentici? Servirebbe già un esperto per dipanare la matassa, ma già questo fa capire che queste associazioni lasciano praticamente il tempo che trovano. Ma siamo sicuri che queste cose il nuovo esperto le conosce.
Ma andiamo avanti, perché tante sono le domande da porre a questo esperto.
Innanzitutto, tolta bellezza e autenticità, ci vuole spiegare l’esperto, o magari avrà capito male il Sindaco, come si fa a riconoscere un solo quartiere e non tutto il comune (quindi, di fatto, declassandolo?)? Andando sul sito dei borghi, quelli belli, e andando a vedere il regolamento, si legge come il Comune (o la frazione… facciamo Villadoro borgo più bello d’Italia?) che intende diventare borgo (non il quartiere, mai nominato) deve avere una popolazione che nel borgo antico non superi i 2000 abitanti mentre l’intero Comune diventa borgo. Come si fa, signora esperta, a fare ciò che non viene contemplato nel regolamento? Facciamo la secessione del quartiere mariano che dice Nicoleta ladrona mentre il quartiere di San Michele si allea con la Magnana per creare un asse che spezzerebbe le reni ai Villadoresi?
Ma poi, signora esperta, sicuramente sa che ci sono dei costi per essere valutati? Per provare ad entrare nel club dei borghi belli, sempre da regolamento, Nicosia deve pagare 1000 euro. Cioè, signora esperta, dobbiamo pagare altri che devono dirci se siamo belli o meno? Vero che mille euro nell’ottica di un bilancio Comunale sono una miseria, ma forse dai cinesi a cento euro si trova uno specchio con microfono che se gli dici “Specchio, specchio delle mie brame, chi è il borgo più bello del reame?” quello risponde “Ma sei tu Nicosia, anche se non borgo ma città, il borgo più bello del reame!”
E poi, signora esperta, sicuramente sa che una volta che abbiamo preso il patentino di essere belli c’è una quota associativa di 3200 euro annui? Quindi se paghi sei bello, se non paghi non fai parte dell’elite dei belli. Vabbè, ma lei signora esperta sa bene che a Nicosia ci stavano un tempo le riunioni in cui una (chiamiamola esperta a sto punto) era deputata a indicare chi invitare e chi no (poi correttasi in quanti invitare e quanti no, vabbè non si capisce cosa sia peggio).
Ma poi, signora esperta, un’ultima considerazione: questa storia dei borghi pare come la storia dei dottori: ormai siamo tutti dottori come adesso tutto il mondo è borgo (basta pensare al numero sempre più crescente di aderenti al club dei belli). E, signora esperta, saprà bene che esiste un concetto che si chiama inflazione che ha tra le sue cause quello di far perdere valore ad un determinato titolo. La novità poteva essere uno slancio, e ai tempi quando vicini comuni hanno aderito a questa iniziativa ed erano praticamente avanguardisti hanno certamente preso tutti gli “onori” di essere entrati tra i primi. Poi, vedendo che questi belli si moltiplicano come funghi, un po’ il sospetto che tutta questa bellezza non sia unica viene. E quando tutti raggiungono lo stesso livello quale slancio può avere un Comune? Nessuno! Ma intanto deve pagare la quota associativa sennò esce fuori dall’elite dei belli.
Signora esperta, un’ultima domanda: ma lei è davvero convinta che i nicosiani si mettano a credere che gli asini volano solo perché glielo dice un’esperta?
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