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Immagine del redattoreAldo la Ganga

NICOSIA:DALL'80 ESIMO ANNIVERSARIO DELLO SBARCO IN SICILIA A CITTA' DELLA PACE E DEI DIRITTI UMANI

Aggiornamento: 3 lug 2023

“le guerre sono state sempre decise dai ricchi e dai potenti

che hanno mandato a morire i figli dei poveri”. (Gino Strada)





Se sulle vicende dello sbarco in Sicilia si sono consumati fiumi di inchiostro, poco si è scritto, invece, sulle stragi ad opera delle truppe americane soprattutto sin dai primi giorni dell'invasione. Di quelle compiute dalle truppe tedesche ai danni dei militari del regio esercito italiano e della popolazione civile italiana, sappiamo tutto. Al contrario, su quelle degli americani poco o nulla. E' una storia tutta da riscrivere. E' probabile, infatti che siano parecchi, oltre alle stragi di cui diremo di seguito che sono in parte documentate dagli atti processuali della Corte Marziale Usa, gli episodi in cui civili italiani siano stati fucilati o uccisi a bruciapelo dalle truppe americane pur essendosi arresi dopo il combattimento. Questo aspetto dello sbarco alleato in Sicilia nel luglio 1943 - come scrive Giorgio Petra su La Sicilia del 24 giugno 2004 - non è stato, infatti, mai studiato in modo approfondito.

Ma gli ordini del generale Patton, comandante della 7a Armata Usa, erano stati chiari già diverso tempo prima dello sbarco: non bisognava fare prigionieri. Di conseguenza è lecito porsi la domanda: quanti tra i soldati americani obbedirono a quegli ordini?

Perché oggi Germinal racconta questa storia?

Semplice, per rendere giustizia, dopo 80 anni alle vittime e alla storia, per tentare di aprire una falla nella storia scritta dai vincitori e soprattutto per ridare forza e dignità all’unica verità storica di cui abbiamo certezza e che il compianto Gino Strada ha chiaramente sintetizzato: “le guerre sono state sempre decise dai ricchi e dai potenti che hanno mandato a morire i figli dei poveri”.


Purtroppo, nei giorni della paura e della confusione molte morti di civili, non dovuti ai bombardamenti dei grossi pezzi della marina anglo-americana e ai bombardamenti aerei degli Alleati, messe sotto silenzio dai vertici militari alleati che non volevano assolutamente guastare la loro immagine di "liberatori", furono piante nel riserbo e nel silenzio dei familiari.

Peraltro gli Alleati sino all'8 settembre non si comportarono affatto da "liberatori". La Sicilia era stata attaccata ed occupata come terra nemica e soprattutto rappresentava l'avamposto del fascismo che bisognava distruggere. Solo dopo l'armistizio, quando ormai la capitolazione dell'esercito italiano in Sicilia era definitiva e le truppe anglo-americane non riuscirono a bloccare i tedeschi sullo stretto di Messina, l'Italia divenne nazione cobelligerante e gli Italiani solo da quel momento vennero trattati da alleati.

La Sicilia, con le sue numerose vittime civili e con i tanti prigionieri inermi fucilati dagli americani ha pagato un grande prezzo alla liberazione. Tante furono le stragi di civili perpetrate dagli alleati: da quella consumata nei pressi dell'aeroporto di Biscari e quella di contrada Piano Stella in comune di Caltagirone, senza dimenticare la strage di

civili compiuta dagli Alleati in contrada "Terra dei pupi", a Vittoria o quella compita a Licata, all'alba del 10 luglio 1943, in contrada Montengrande , e queste solo per ricordarne alcune, potremmo comunque continuare con con l’uccisione da parte della 7a Armata di civili inermi effettuate a Canicattì, a Caltanisseta e sulla strada che da Gela conduce a Caltagirone e poi a Ragusa…..


A questi vanno aggiunti le tantissime le uccisioni di singoli civili, forse scambiati per militari, e molte delle uccisioni sommarie di militari avvennero sicuramente per una distorta interpretazione dei concetti espressi da Patton nel discorso fatto agli ufficiali il 2 giugno 1943 a Comberwell, secondo cui, in base alla "organizzazione che era in corso non si doveva prendere troppi prigionieri e si doveva evitare di fraternizzare con loro " E specie durante i combattimenti non si doveva prendere prigionieri, soprattutto se si tratta va di cecchini o di soldati che avevano visto le linee avanzate americane. Sulle navi, prima dello sbarco, gli altoparlanti ripetevano il discorso di Patton: "Se si arrendono, quando tu sei a due-trecento metri da loro, non badare alle mani alzate. Mira tra le terza e quarta costola, poi spara. Si fottano. . Nessun prigioniero! E' finito il momento di giocare, è ora di uccidere/Io voglio una divisione di killer, perché i killer sono immortali!".

Quelle citate sopra cosi come quelle di tantissime altre stragi di civili, furono accertate dalla Corte Marziale Americana.


Abbia voluto ricordare alcune vicende che videro trucidare il popolo siciliano durante l’operazione di sbarco degli alleati per tentare, noi che siamo solo cittadini comuni, di spiegare del perché affianco ai festeggiamenti per l’80 esimo anniversario dello sbarco, che vede il nostro comune essere tra gli aderenti al comitato organizzatore, è doveroso e giusto che la storia vada raccontata tutta in maniera equidistante e corretta.

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Fonti

F. Carloni, Gela 1943. Le verità nascoste dello sbarco americano in Sicilia, Milano, Mursia 2011 .


MC Goldini, Crimini degli Alleati in Sicilia. 70 anni dopo si apre inchiesta. Le barbarie. Parà Usa fucilarono tre civili, altri paracadutisti americani mitragliarono quindici carabinieri che si erano arresi, in La Sicilia del 9 Dicembre 2012, p. 12.



A. PoWpoli, Svanito nel nulla un uomo ferito dagli americani. I parenti ricordano solo l'ambulanza che lo portò via dopo il mitragliamento, in La Sicilia 2015 8.Luglio p.24 - Cronaca di Agrigento





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