Il degrado di Nicosia parte dalla politica
Facendo seguito all'articolo in cui si esaminava la totale inadeguatezza di Chiesa e Scuola nel territorio alla luce dei recenti fatti di cronaca, uno spiacevole evento occorso sabato scorso ci mostra come la radice di un siffatto degrado si trova nella incapacità di una comunità di scandalizzarsi dinnanzi a certi comportamenti e pensare che sia tutto normale. Si vuole premettere che non é missione di questo blog riportare fatti a volte anche "spinosi", ma dato che l'andazzo comune é che é molto meglio fare visualizzazioni con battesimi, cresime, anniversari e morti mentre bisogna stare in silenzio sulle cose serie per non inimicarsi il personaggio di turno portando così ad una narrazione incompleta e sbagliata della realtà (con i risvolti che stiamo vivendo), seppur non entrando nel merito della faccenda (ormai nota a tanti), si coglie l'occasione per fare alcune riflessioni. Ma veramente i Nicosiani devono essere rappresentati da personaggi come chi avrebbe dato (usiamo il condizionale) "spettacolo" sabato? Per molto meno bisognerebbe chiedere le dimissioni e fa sorridere che si predica la sicurezza un giorno e nell'altro giorno si dà vita ad uno spettacolo indecente. Nicosia merita ben altro, anche perché il personaggio in questione, noto per il suo vittimismo ad orologeria, non sarebbe nuovo nel mancare di rispetto nei confronti dei cittadini in maniera poco ortodossa (seppur stavolta si é oltrepassato il limite). Il consiglio comunale in primis dovrebbe chiedere le dimissioni di chi infanga con queste azioni il ruolo di consigliere. Perché la storia si ripete sempre: "Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?". Questa frase risuonò più di 2000 anni fa e mostrava tutto l'orgoglio di una istituzione politica che dava l'esempio ai propri cittadini. Allo stesso modo dovrebbe fare il consiglio comunale. Ne ha la forza, soprattutto l'opposizione che ogni minuto chiede le dimissioni dell'amministrazione per molto meno?
La virtù si pratica, non si predica, anche perché altrimenti si finisce come quello del "fate come dico io, non fate come faccio io".
P. S. Ovviamente non siamo entrati nel fatto in sé essendo di dominio pubblico e anche perché esula da questa riflessione piú ampia totalmente distaccata dal singolo evento.
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