Un quarto di secolo fa, a Luglio 1999 ricorreva l'anniversario delle mie dimissioni - per ragioni palesemente politiche camuffate per l’occorrenza da goffe ragioni personali - da Assessore della Giunta comunale di Nicosia, Sindaco Piergiacomo La Via, un sindaco molto amato dai nicosiani.
Vorrei fare un richiamo a uno dei suoi ultimi appelli prima che qualche tempo dopo il fuoco incrociato dei cecchini ennesi e delle carbonerie locali lo impallinassero innanzi all’espediente regolamentare della “mozione di sfiducia”.
Egli denunciò, in quell’occasione, il riemergere nell’area del centro sinistra provinciale di tendenze massimaliste e settarie - e anche cortigiane e plebee - che alimentavano un clima tra i partiti che ostacolava nel concreto il governo di Nicosia, come di altre città confinanti.
Era l’aurora di questo secolo, Prodi mostrava il suo vero volto di “incapacità politica” e una serie di personaggi, avvicendatisi nella segreteria politica nazionale del PD, avevano abbandonato la strategia del muro contro muro, sia nei confronti del variegato mondo di sigle di centrosinistra, sia di quelle di provenienza - appunto - “pattista” - e tentavano invano di condurre il partito verso approdi più dialoganti e negoziali, che a Enna tuttavia venivano cestinati.
Piergiacomo La Via si rivolse alle segretarie locali e provinciali e denunciò la “regressione delle tradizioni più vive degli eredi del Pci” e un “rifiuto della politica” che egli aveva riscontrato in molte sezioni del Partito Democratico. E pose a tutti i gruppi dirigenti - specie a quelli locali - un problema che lo assillava: “I temi cruciali della rappresentanza nicosiana, come capofila dell’aria Nord della Provincia, la questione morale, la rigenerazione, l’alternativa democratica richiedono una nuova concertazione delle forze di centrosinistra che siano capaci di sprigionare, di produrre “una marcia in più” di politica”.
Per governare Nicosia e lanciarla verso il futuro, anche di protagonismo sociale ed economico della Provincia di Enna, occorre anche oggi “una marcia in più” di politica.
Questo è l’insegnamento che ci viene dalle migliori tradizioni della politica di Nicosia.
Questo è l’insegnamento che ci viene da una saggezza politica, fortunatamente ancora viva, vegeta ed in grande forma di vivacità intellettuale.
Ma la politica è capacità trasformatrice sulla base di un programma coerente di cambiamento da elaborare in un rapporto fecondo coi cittadini e con la società civile.
E questo a Nicosia da tempo non c'è e se ne avverte fortissimamente l'esigenza.
Tutte le reazioni:
3Tu, Piergiacomo La Via e Maria Arrigo
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