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Orazio Vinci

NICOSIA:IL TERREMOTO DEL 31 OTTOBRE 1967 E LA DEMOCRAZIA CRISTIANA



Qualche giorno fà esattamente il 31 ottobre, è stato il 56 anniversario del terremoto che fece tremare la terra in questo nostro cuore di Sicilia è con essa tutta la nostra Nicosia.

Un terremoto che sconvolse quel lontano 31 ottobre del 1967 la nostra comunità.

Con epicentro Mistretta, alle ore 21 circa,una scossa di magnitudo del 5,9 della scala Richter fece tremare tante comunità di questa zona dei Nebrodi, da Nicosia a Cerami, da Capizzi a Troina, Gagliano Castelferato.

Le scosse di diverse intensità andarono a vanti fino oltre la metà di dicembre, che seppure più leggere, continuarono a danneggiare tantissimi edifici sia pubblici che privati.

A Nicosia tantissime furono le abitazioni lesionate, costringendo le autorità dell’ epoca a procedere per alcune di esse alla loro demolizione. Tra il 31 ottobre e il 9 novembre, furono avvertite 27 scosse. La terra tremò veramente forte a Nicosia producendo anche gravi danni nelle contrade limitrofe.

A “Valpetroso” si aprì una burrone lungo di circa 200 metri e della profondità di oltre 20 metri.

Nella zona della “ Sugarita” si creò una lesione di oltre un chilometro di lunghezza e larga 20 centimetri.

I danni furono veramente ingenti, nella nostra cittadina oltre il 75% degli edifici furono distrutti o gravemente danneggiati. Furono più di 300 le ordinanze di sgombero degli edifici pericolanti a causa del sisma e conseguì il blocco di tutte le costruzioni edilizie.

Tutto questo, in mancanza di risposte immediate da parte della politica e degli amministratori cittadini, impoverì ancorà di più la nostra cittadina provocando una grande emigrazione.

Furono tanti i nicosiani rimasti senza casa, almeno 1500 bracciati rimasero senza lavoro e furono tantissimi gli artigiani della città che non riuscivano a pagare neppure le tasse.

La Dc che dal dopoguerra, governava con potere assoluto la nostra cittadina, faceva un “ uso politico “ delle somme destinate alla ricostruzione, infatti, furono centinaia le pratiche dei terremotati che restarono per anni “ fermi “ negli uffici, in attesa di essere esitate, così come per molti anni non si seppe niente delle somme ricevute per i terremotati della Magnana ( 65 milioni di lire) o dei 56 milioni concessi dalla Prefettura per il terremoto, i quali non furono mai rendicontati .

Questa era la Nicosia che convisse con il sisma di quel 31 ottobre del 1967, e che nonostante tutto alle elezione continuava a premiare il partito di maggioranza assoluta.

Il sisma di quel lontano fine 67” lasciò una ferita importante in seno alla nostra comunità, al nostro patrimonio artistico ed economico, che solo con la primavera del Patto per Nicosia dei primi anni novanta si rimargino parzialmente.

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