Sono giorni terribili, un’altra guerra infiamma poco distante da noi.
E’ facile per tanti politici prendere posizione o con Hamas o con Israele, difficile per loro avere il coraggio di dire che bisogna fermare quest’altro genocidio ora e subito.
Difficile per tanti buon pensanti, soprattutto quelli che hanno il cuore a sinistra e il portafoglio a destra essere in prima fila a gridare pace.
Essere solo e solo contro la guerra e con tutte le vittime di Hamas e di Israele.
Le tragedie del rave e dell' ospedale a Gaza sono solo due dei tanti episodi atroci e terribili di questa maledetta guerra,
E’ in atto un genocidio contro poveretti, che non hanno armi, tenuti in schiavitù come tutta la Palestina” e contro inermi civili israeliani.
Questa guerra è figlia della povertà e della miseria che si nutrono di fanatismo, terrorismo, odio violenza e religione.
E’ figlia dei potentati economici, militari e politici.
E’ figlia di chi fa le guerre ma non va mai a combatterle.
E’ la schiavitù e la miseria che devono essere cancellate, e sradicate, non i popoli che ne sono vittima.
E per fare questo vanno fatti incontrare i popoli, le comunità, loro sì, raggiungeranno la pace e vivranno in pace.
In Palestina e in Israele ci vogliono meno stato, meno religione e meno interessi economici, solo così si può intraprendere un percorso di convivenza pacifica.
Né con Hamas né con Israele ma con le comunità palestinesi e dei kibbutz
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