Avrei voluto riposarmi un po', dopo 13 mesi intensi, sessanta Germinal,900 articoli, 200.000 lettori.
Avrei voluto questo mese di agosto un attimo riprendere fiato, rilassarmi far finta che per un mese buono tutto va per il verso giusto e niente o quasi c’è d’interessante da scrivere.
Non è cosi.
Declassamento della nostra cittadina a Borgo, diminuzione dell’IMU, Amministrazione comunale ancora “ sotto” in consiglio, nessuna programmazione estiva e nessuna attività a sostegno della qualità della vita dei cittadini e delle aziende, niente e poi niente.
Per non parlare degli spettacoli indecorosi che continuano ad accadere in consiglio comunale, dove il sindaco usa linguaggi vergognosi e intimidatori nei confronti di alcuni dipendenti comunali, umiliando la figura stessa di primo cittadino e dei cittadini tutti.
Ogni tanto mi chiedo, “ ma perché non la smetto di scrivere e protestare?” che senso ha continuare , quando i sussulti di dignità e rabbia per dove ci stanno trascinando sono così flebili, quasi inconsistenti?
Perché devo continuare , visto tra l’altro che sono nicosiano a meta?
Ma passato qualche momento di smarrimento, arrivo alla conclusione che "i nicosiani” sia chi c’è nato nella nostra città, sia chi ci vive o chi per un motivo o per un altro è entrato in simbiosi con la nostra comunità, hanno qualcosa che per quanto mi riguarda è difficile da spiegare, che riesce a modificare anche il dna.
Chi “ attraversa” questa comunità, viene travolto da un vortice che ne influenza la creatività la dedizione al lavoro, la predisposizione alla solidarietà e al senso di appartenenza,
Sarà il suono del dialetto, dell'accoglienza, della generosità,, della dignità, dell’eleganza....Non saprei dire con certezza, fatto sta, che tutto questo diventa parte integrate dei nicosiani di nascita e d’adozione.
Ancora oggi tutto questo mi emoziona, e mi da certezze che lo stato in cui ci troviamo di disagio e d'impoverimento è solo colpa di pochi, di pochissimi, che coltivano, attraverso la politica, l'abbandono e la noncuranza.
E Nicosia soffre.
E io non smetterò di scrivere e lottare.
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