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Immagine del redattoreAldo la Ganga

PAPA RATZINGER NESSUNA LACRIMA PER LUI



Succede spesso nella vita di tutti i giorni che alla morte di un conoscente, ci si prodiga a ricordare tutti gli aspetti positivi di cui è stato artefice, dimenticando volutamente quelli negativi.

Tutto questo accade per svariati motivi, tra cui quello del rispetto verso una persona che ha terminato di vivere.

Tutto questo succede anche per un personaggio pubblico come Papa Benedetto XVI, che ha diviso gli animi in vita e continua a farlo anche da morto.

Abbiamo assistito negli elogi funebri nei confronti di Benedetto XVI alla solita e insopportabile retorica di chi “parla bene” del morto, chiudendo ipocritamente gli occhi sui suoi difetti e sul male che in vita avrebbe fatto.


Sul personaggio, naturalmente, ognuno continuerà a pensarla come crede.

Trovo tuttavia scorretto parlar solo bene di lui in occasione della sua morte.

Questo genere di atteggiamento molto frequente, si basa su una visione superficiale dell’elogio funebre e del ruolo forte e dirompente che Benedetto XVI ha avuto tra i credenti e non solo

Di seguito alcune sue frasi sui più diversi argomenti che hanno attraversato e attraversano la chiesa cattolica e le comunità dei credenti.


Omosessualità? "Inclinazione oggettivamente disordinata."

Illuminismo? "Contraddizione in assoluto più radicale non solo del cristianesimo, ma delle tradizioni religiose e morali dell'intera umanità.


Europa? Non esiste se non riconoscendo le sue "irrinunciabili radici cristiane".

Una Chiesa al passo coi tempi? "Dopo il Concilio Vaticano II alcuni erano convinti che tutto fosse nuovo, che ci fosse un'altra Chiesa, che la Chiesa pre-conciliare fosse finita e ne avremmo avuta un'altra, totalmente "altra". Un utopismo anarchico!"


Caso Maciel? Il reverendo pedofilo, che ebbe anche una figlia, non ha mai subito un processo grazie a Ratzinger, che valutò ormai avanzata e cagionevole l'età e la salute del criminale.

Remissione della scomunica per i quattro vescovi negazionisti dell'Olocausto? "Atto di paterna misericordia."


Matrimonio gay? "Espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell'uomo."


Omosessualità? Divieto di accesso ai seminari a tutte le persone che «praticano l'omosessualità», hanno «tendenze omosessuali profondamente radicate» o che sostengono «la cosiddetta cultura gay» («Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l'espressione di un problema transitorio, come, ad esempio, quello di un'adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere state chiaramente superate almeno tre anni prima dell'Ordinazione diaconale»).


Sessualità? Opposizione totale a ogni atto che "si proponga come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione."


Identità di genere? "Dio ha creato l'uomo maschio e femmina ".


Inseminazione e fecondazione artificiale? Da combattere «perché dissociano la procreazione dall'atto con cui gli sposi si donano mutuamente, instaurando così un dominio della tecnica sull'origine e sul destino della persona umana"

.

Per chiudere un commento di Umberto Eco proprio su Joseph A. Ratzinger :

“Ratzinger non è un grande filosofo, né un grande teologo, anche se generalmente viene rappresentato come tale. Le sue polemiche, la sua lotta contro il relativismo sono, a mio avviso, semplicemente molto grossolane, e nemmeno uno studente della scuola dell’obbligo le formulerebbe come lui. La sua formazione filosofica è estremamente debole. In sei mesi, potrei organizzare io stesso un seminario sul tema del relativismo. Si può stare certi che alla fine presenterei almeno venti posizioni filosofiche differenti. Metterle tutte insieme come fa papa Benedetto XVI, come se fossero una posizione unitaria, è estremamente naif”.


Mi fermo qui. Continuare sarebbe inutile, visto che dal mio punto di vista è tutto chiaro: Joseph Aloisius Ratzinger è stato un nemico di ogni avanzamento sociale e culturale, sia collettivo che individuale.


Ora che è morto, si sprecano le lodi per un uomo che al mondo ha donato oscurantismo mascherato da "Tradizione".


Capisco bene che di fronte alla morte si tende ad evidenziare ogni aspetto positivo del defunto, ma ciò che in questi giorni sto leggendo e ascoltando sul conto di questo "Pastore tedesco" (cit. Il Manifesto) mi ha provocato un tale disgusto che non ho potuto esimermi dal ricordare a quei miei pochi lettori, che il Mondo senza gente come Ratzinger sia un posto migliore.

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