Si è aperta ieri una nuova pagina per Nicosia. Attraverso le parole e i canti della Resistenza si è ridata luce a tutte quelle vite che in passato sono state dimenticate. I Partigiani Nicosiani, finalmente hanno avuto il loro giusto spazio e riconoscimento. Li in quei luoghi dove la memoria è sempre stata. Dove giustamente andrebbe sempre ricordata. E in questo Aldo La Ganga ancora una volta è riuscito. Con quella sua testardaggine, e caparbietà che lo contraddistinguono, ha fatto ciò che si sarebbe dovuto fare da tempo. Portare a casa quelle anime, che hanno speso la vita per la nostra libertà. Ridare voce a chi quella voce non l'ha mai avuta, non è stato mai ricordato. E ieri attraverso le parole del libro di Renzo Pintus "Memoria Ritrovata, storie di partigiani 1943-45" la memoria è stata ritrovata. I Partigiani Nicosiani sono tornati ad essere menzionati nei luoghi dove sono nati. E nonostante ci sia ancora poca coscienza o forse troppa diffidenza nel voler ricordare i partigiani, forse uno spiraglio di luce da ieri si è ravvistato. Insieme ad Alain moderatore e Marzia ci hanno saputo raccontare e trasportare nella storia e in quelle storie, con emozione. La poca conoscenza o meglio le informazioni errate e poco veritiere relegano i partigiani , così come gli anarchici in quella bolla di persone definite sovversive, per l'unica cosa per cui si sono sempre battuti e per cui sono morti, la libertà. Nell'androne del palazzo comunale di Nicosia, Alessio Lega ci ha incantati con le sue parole in musica, quei testi della storia partigiana, che hanno il sapore di amaro e di vittoria. Strofe cariche di sentimenti, di libertà. Una libertà certamente conquista a caro prezzo. E la musica unico strumento in grado di unire, era anche l'unica possibilità di raccontare e di lasciare traccia e ricordo di ciò che stava accadendo. E chi meglio di Alessio Lega può interpretare questi canti della Resistenza, con carattere ed abnegazione. Nelle sue parole e nel suo interpretare i testi, ha creato anche un varco tra due mondi opposti. Da una parte ci sono i Partigiani e gli Anarchici, coloro che credono fermamente cheun mondo di libertà e giustizia, si possa ancora realizzare, mentre dall'altra ci sono tutti gli altri, che millantano libertà, ma che restano a guardare e ad aspettare . Una serata carica di emozioni e ricordi. Troppo poco il tempo per ricordare.
Resta solo un amarezza, quella di un paese assente, non partecipe a questi eventi culturali e di spessore. Un paese che vuole restare ignorante della propria storia.
AdeCav.
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