* * *
Non assistevo ad una seduta del Consiglio Comunale da qualche decennio (addirittura mi perdo la partita Real Madrid – Manchester City).
Si parla del poligono militare.
Un pubblico attento, e soprattutto sensibile e preoccupato (come me). Più di cento persone, tra cui una trentina di allevatori di Gangi inferociti, che rischiano di essere cacciati dalle loro aziende.
Imbarazzanti le giustificazioni del Sindaco in carica.
“Avevo comunicato al Consiglio che sarei andato a firmare la convenzione”. La circostanza viene energicamente e categoricamente smentita dall’opposizione (diventata da qualche settimana maggioranza in Consiglio) e non è neppure confermata dagli altri Consiglieri che ancora sostengono l’Amministrazione Comunale, pochi, asserragliati nei loro banchi, immobili, pallidi e, soprattutto, muti.
Continua il primo cittadino. “Il territorio di Nicosia non rientra nell’area del poligono”. Non entro nel merito della veridicità del dato. Ma mi chiedo, se così fosse che bisogno c’era allora di andare a firmare ? Solo per farsi un selfie, con immancabile fascia tricolore, nel suggestivo Castello di Sperlinga ?
Ed ancora: “andremo a Palermo a chiedere chiarimenti ai Generali”. Ma già i generali sono stati chiari, anzi chiarissimi, nei loro chiarimenti (scusate la cacofonia). Ascoltate o riascoltate l’intervento del Generale Scardino, al momento della firma dell’accordo dell’8 maggio a Sperlinga. Parla dell’evento come di “una pietra miliare” e che l’area di addestramento (hub) “si allargherà” ad altre brigate dell’esercito italiano e, perché no, magari degli USA o della NATO, così come succede in tutti i poligoni militari del Paese e, da ultimo, a Punta Bianca, da dove i militari sono stati buttati fuori e trasferiti qui, a casa nostra.
Insomma, un intervento penoso quello del Sindaco.
Fortunatamente, alla fine, un minimum di saggezza. Dichiara, in maniera quasi impercettibile ed a denti stretti, che, se necessario, sarebbe pronto a fare un “passo indietro”.
E fatelo allora questo passo indietro. Fatelo subito, senza indugi.
Revocate la delibera. Ritirate quella sciagurata firma.
E chissà se magari questo atto di resipiscenza potrà diventare -esso si- la “pietra miliare” per un cambio di marcia, per un progetto di vera valorizzazione delle nostre risorse, per uno scatto di orgoglio del nostro territorio.
Comments