Ho appreso ieri che 3.000 ettari di terreno (circa 800 salme della locale misura agraria) sono stati concessi all’esercito per “esercitazioni tattiche militari in bianco ed a fuoco”, per i prossimi trent’anni.
Verranno i militari, nei boschi di Monacello a Sperlinga e nelle contrade di Santa Venera, Marrocco (e forse Monaco) di Gangi e Nicosia, con bombe a mano, fucili d’assalto, carri armati, mortai, bazooka, probabilmente anche droni armati, a sparare cannonate vere su bersagli (per fortuna finti), per periodi che di volta in volta stabiliranno i “comandi” e gli “stati maggiori” e che dureranno giorni, settimane o mesi.
In definitiva per trent’anni assaporeremo l’ebbrezza di una piccola guerra, anche se simulata.
Questo hanno stabilito in un accordo siglato presso il suggestivo Castello di Sperlinga i Sindaci di Gangi, Sperlinga e Nicosia con l’esercito Italiano. I sindaci hanno manifestato <<l’impellente esigenza>> di una presenza di truppe militari.
Impellente esigenza (proprio così si legge nel testo dell’accordo che allego).
Follia allo stato puro !
I tanto osannati borghi più belli d’Italia a confinare con una zona militare, che a sua volta è limitrofa alla area SIC (Sito di Interesse Comunitario).
I turisti che si troveranno da quelle parti ascoltaranno il canto delle bombe, mentre gli allevatori in “quei giorni” dovranno abbandonare casolari e masserie e portare armenti e greggi da un’altra parte. I runner e i naturalisti saranno bannati, i cercatori di funghi, asparagi e financo di cicoria proscritti, i comuni cittadini ed i passanti cacciati. I boschi, i sottoboschi, le croste e gli strati del suolo seriamente danneggiati, non saprei quanto tempo impiegherà a riprendersi la tipica flora della zona. E non mi soffermo sulle contaminazioni fisiologiche che lasciano sui luoghi le esercitazioni militari (ottone e silicone) o, peggio, sull’uranio impoverito.
Una vera e propria aberrazione !
Assieme ai tre Sindaci del nostro territorio (sorridenti in una foto), gioiscono le popolazioni di Spina Bianca dell’agrigentino, da dove sono stati buttati fuori i militari che verranno qui.
E i benefici economici ? Un centinaio di militari stanziali a Sperlinga, il sabato sera probabilmente mangeranno la pizza e berranno una coca-cola o una birra in alcuni locali di Nicosia e di Gangi, il maresciallo responsabile della cucina militare farà la spesa nei nostri supermercati, i cui incassi escono nello stesso momento in cui entrano perché, in tempo reale, vengono accreditati sui conti correnti delle società della grande distribuzione alimentare.
Da parte degli amministratori locali nessuna richiesta al Governo di “misure compensative” nel nostro depauperato e martoriato territorio (strade, strutture, servizi, potenziamento delle linee di comunicazione telematica, royalty, incentivi per fermare l’esodo dei giovani). Solo foto e sorrisi con il Generale che apprezza l’accoglienza e, soprattutto, l’accondiscendenza.
La sicurezza del territorio e la prevenzione degli incendi ?
Una baggianata che fa un botto più forte delle granate (per restare in tema). Motivazioni strampalate per giustificare la sciagurata scelta!
L’esercito non ha funzioni di Polizia e di Ordine Pubblico, se non è all’uopo delegato con appositi provvedimenti legislativi. Semmai sono i Tribunali con le Procure della Repubblica deputati a tali fini, presidi di legalità che invece sono stati strappati al territorio in maniera volgare e dissennata. Il piromane di turno si guarderà bene dall’appiccare il fuoco durante le esercitazioni e lo farà semmai in maniera sicura o prima o dopo. Ed è risaputo che gli incendi li prevengono innanzitutto gli animali al pascolo e gli operai forestali, certamente non gli eserciti.
Che fare allora ?
Da un punto di vista legale, é già al lavoro un gruppo di avvocati amministrativisti, i quali stanno valutando la possibilità di impugnare gli atti amministrativi al TAR perché l’adozione della delibera era di competenza del Consiglio Comunale e non della Giunta. E perché l’accordo è in contrasto con l’art. 2 punto 11 dello Statuto del Comune di Nicosia (promozione dell’agricoltura, dell’agriturismo, del turismo rurale e del turismo eco-compatibile, nonché della salvaguardia dell’ambiente da attuare anche con la riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico).
Legambiente di Enna, con in testa Peppe Amato, già mobilitata, ha anticipato che promuoverà diffide, esposti ed opportune azioni legali.
Sotto l’aspetto politico, occorre sensibilizzare l’opinione pubblica, allertare i sindacati e le organizzazioni di categoria, le associazioni, i partiti politici, i parlamentari del territorio. Ho chiesto al circolo PD di Nicosia ed all’On.le Stefania Marino di fare intervenire al più presto la segretaria nazionale Elly Schlein.
Tutte le singole voci di dissenso si devono riunire ed organizzare, portando avanti una attività di informazione e di mobilitazione.
La società deve reagire in maniera composta e ferma a questa ulteriore inaudita violenza sul territorio !
Occorre chiedere con forza ai Sindaci di ritirare questo accordo abietto che non porta nessun vantaggio alle nostre comunità, ma solo danni forse irreparabili.
Per sviluppare il territorio e i nostri Centri Urbani non servono i carrarmati. Occorrono progetti seri, concreti e responsabili, assieme a tanta pazienza e tenacia.
Di questo abbiamo bisogno. Questa è la nostra vera “esigenza impellente”.
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