Anno nuovo, politica vecchia anzi stravecchia.
L’assemblea regionale siciliana vota, all’unanimità, una legge con la quale tutti i rappresentanti si sono spartiti una torta di circa 100 milioni di euro in perfetto manuale Cencelli, in barba ai bandi pubblici ed in violazione dei vigenti principi normativi sulla evidenza pubblica.
Lo riporta un recente articolo del Corriere della Sera.
In media un milione e 400 mila euro a ciascun parlamentare per feste, festini vari e finanziamenti a pioggia, futili e più o meno utili. Forse meno che più.
Ah dimenticavo in Sicilia i consiglieri regionali si chiamano parlamentari.
E ognuno di loro ha partecipato all’abbuffata politica. Compresi PD, M5S e Cateno De Luca. Pare che un solo deputato abbia dissentito, ma obiettivamente è troppo poco.
E ognuno di loro verrà nei singoli collegi elettorali e, presentandosi come il nostro padre o la nostra madre, verrà a ricordarci quanto tengono a noi e quanto ci tengono ai territori, si auto-elogeranno e saranno pronti a chiedere voti al momento opportuno.
Queste scelte politiche di basso cabotaggio, di incomprensibile e becera lottizzazione legittimano l’attuale inadeguato governo regionale e mettono in secondo piano la ridicolaggine del governatore che qualche mese girava in elicottero per risolvere la crisi idrica.
Anzi, a proposito di crisi idrica, cosa sta facendo la Regione ?
Secondo me nulla. E nonostante le condizioni climatiche nel 2025 saranno peggiori rispetto all’anno scorso. E così con ogni probabilità per gli anni a venire.
Niente dissalatori, riparazioni delle reti idriche, captazione di nuove sorgenti.
Magari ci proporranno turni di erogazione di quindici giorni.
Oppure questa volta la Regione si munirà di un elicottero più capiente che possa ospitare insieme al dr. Schifani i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari, ops volevo dire gruppi parlamentari.
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