.
Un ferragosto torrido. Una Sicilia assetata. Un governo regionale, tra i peggiori degli ultimi decenni, solo meno peggio della iattura Crocetta.
Un governo che non ha saputo prevedere e fronteggiare la siccità metereologica, cioè la mancanza di pioggia e quella idrologica, abbassamento del livello dei bacini (fonte: Alain Calò). E non credo che abbia un Piano Acqua neppure per il futuro.
Di emergenza idrica abbiamo provato a parlarne l’altra sera nell’androne dell’ANTICO TEATRO, riportato in vita grazie all’impegno socio-propulsivo di Aldo.
In ambito locale avevo suggerito almeno un mese fa due cose semplicissime e, forse, banali. Trivellare almeno quattro pozzi artesiani e sistemare i bottini di raccolta e le condutture di Campanito e Grafagna (l’acqua della nostra Montagna). Il tutto con modiche cifre per aumentare di alcuni litri al secondo l’erogazione alla cittadinanza ed alle aziende agricole.
E’ intervenuto anche l’attuale Sindaco (?), il quale prima con atteggiamento cachettico e di rassegnazione ci ha detto che non si può fare nulla, che i sindaci non hanno poteri, che le responsabilità e i poteri sono dell’ATO, di Acqua Enna, dell’Autorità di Bacino et similia.
Gli ho fatto presente che la politica è lo strumento del fare e che in politica vige il principio della “responsabilità”. Nel senso che i voti li diamo ai candidati che poi vengono eletti e non all’anonima Autorità di Bacino.
Lì è venuta fuori l’indole del nostro “primo cittadino”, il quale ha messo in atto una performance di quelle che usa fare in consiglio comunale, a base di turpiloquio ed insulti, nella fattispecie condita anche da patetici paragoni e confronti. Insomma tutto in perfetto Bonellistyle.
Ho una certa esperienza per non cadere nelle provocazioni di questi mestieranti della politica. E ovviamente non ci sono caduto.
Ma torniamo ai contenuti.
La Vicesindaca, dott.ssa Gemmellaro, smentendo di fatto il suo capo, ha detto invece che i pozzi si possono fare, che ci vogliono due giorni di lavoro per la trivellazione (e questo è vero), che però non li faranno subito ma entro la fine di questo mese per problemi burocratici (???). I bottini di raccolta dell’acqua della Montagna, sui quali si può pure intervenire, invece non li sistemeranno mai, perchè il quantitativo di 5-10 litri al secondo non sarebbe risolutivo.
Insomma quello che si “può fare” o viene ritardato o non viene fatto con motivazioni e scelte politiche del tutto discutibili.
In definitiva un’amministrazione insoddisfacente, sempre di più alla frutta, che continua a “babbìare”, assolutamente inadeguata per la risoluzione dei problemi reali della gente.
Ma questo è un altro discorso.
Certo sopravviveremo comunque.
Anche con questi governanti che ci ritroviamo. Ed anche senza pioggia e con l’acqua razionata.
I Siciliani lo abbiamo fatto per diversi secoli, come diceva il Principe di Salina a Chevallay, durante il celebre colloquio, con “….l’acqua che non c’è o che bisogna trasportare da tanto lontano che ogni sua goccia è pagata da una goccia di sudore”.
Speriamo però che in futuro non prevalga ancora la morale gattopardiana di Tomasi di Lampedusa del “non cambiare nulla” e che qualcosa invece possa davvero cambiare, soprattutto e prima di tutto nelle nostre teste.
Buon ferragosto.
Comments