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Piergiacomo La Via

Piergiacomo La Via IL PALIO DELLE CONFRATERNITE


Negli anni novanta facevo il Sindaco.

Insieme a Giunta e Consiglio Comunale abbiamo adottato iniziative nuove e, per il tempo, probabilmente originali.

Ne ricordo alcune.

La partecipazione di artigiani come espositori alla Fiera del Mediterraneo, che ha proiettato alcune nostre aziende in ambito regionale, oppure l’incisiva e martellante attività sull’importanza del tetto ligneo (il libro De Francisci, il tetto virtuale, la convegnistica specifica), che ha contribuito certamente al restauro ed agli esperimenti di fruizione anche parziali del “tetto”, l’istituzione del Corteo di Carlo V (che resiste ancora oggi) curato dal MOICA, oppure le pressanti richieste al Vescovo dell’epoca (che le ha benevolmente accolte), per la proclamazione a co-patrono di Nicosia del Beato Felice e la nomina di un Avvocato specialista presso la Congregazione “per le cause dei santi” (che ha patrocinato, se mal non ricordo, gratuitamente), atti che indubbiamente ne hanno favorito la successiva santificazione.

Ma la cosa più importante che ritengo abbiamo fatto -e su questo davvero mi imponevo- era quella di non cancellare mai le iniziative precedenti, soprattutto quelle più significative che avevano iniziato i miei predecessori e che erano già attecchite nel tessuto sociale.

Una di queste era il Palio delle Confraternite, istituito nel 1980 da un giovane Sindaco dell’epoca, il geom. Michele Agozzino, democristiano e leale avversario politico.

Il Palio era una competizione di abilità con il lungo stendardo (detto anche palio) tra i portatori (palioti) delle diverse confraternite, che si concludeva con la premiazione di una di esse ed anche con le successive fisiologiche ed immancabili polemiche sull’esito della gara.

I confrati e la gente dei vari quartieri aspettavano con impazienza l’anno venturo.

Alcuni per la conferma del titolo, molti altri per la rivincita.

In definitiva una sorta di Palio di Siena, ovviamente in scala minore.

Purtroppo una quindicina d’anni fa la manifestazione è stata soppressa dal Vescovo del tempo.

Quella fu una scelta sbagliata.

Germinal, da quando è nato, ha proposto più volte la riattivazione di questa manifestazione, molto sentita e radicata nella popolazione.

L’idea, fino ad oggi boriosamente ignorata dall’amministrazione comunale, è stata ripresa recentemente da un consigliere.

Bene, anzi benissimo.

Mi auguro che al più presto possiamo tornare ad assistere ai volteggi, alle esibizioni di equilibrio sul dito, sul labbro o sulla spalla ed alle “strecate” degli imponenti stendardi, abilmente maneggiati dai palioti.

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