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Piergiacomo La Via

PIERGIACOMO LA VIA. NOI,FIGLI DI UN DIO MINORE


Mattarella qualche giorno fa a Militello Val di Catania ha ricordato che nelle “aree interne” del Paese, circa il 60 % del territorio, vivono 13 milioni di persone ed ha sottolineato come tutti i cittadini italiani hanno diritto di uguale cittadinanza.

Su questi territori dove i collegamenti viari e telematici ed i servizi in genere, se non fatiscenti sono certamente inadeguati, ci viviamo noi con le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri hobby e i nostri interessi. 

Qui abitiamo, lavoriamo, esercitiamo le nostre professioni e portiamo avanti con fatica le nostre attività imprenditoriali.

Anche noi abbiamo diritto a scuole, ospedali, strade, tribunali, mezzi di trasporto. Abbiamo diritto ad una distribuzione regolare dell’acqua, negli ultimi tempi negata. 

Abbiamo   diritto a tutti servizi come tutti gli altri cittadini.

Oggi si parla di riapertura dei Tribunali italiani soppressi dodici anni fa.

Non mi soffermo su quella riforma nefasta, che oggi si è rivelata fallimentare, come dicevamo in tanti. 

Decapitando la giustizia di prossimità ed allontanandola dai territori e dai cittadini la giurisdizione è peggiorata. 

Alla faccia della spending review i costi non sono per nulla diminuiti, anzi sono aumentati (basti pensare ai rimborsi per le trasferte quasi quotidiane dei testimoni appartenenti alle forze dell’ordine).

Cosa più grave si sono impoveriti ancor di più i territori più deboli, in special modo quelli delle zone interne e montane.

Qui sui Nebrodi, ci hanno sottratto in un sol colpo due Tribunali (e dunque due Procure della Repubblica) e, non contenti, anche due Case Circondariali, sguarnendo il territorio di presidi di legalità e di servizi, con un conseguente  terribile contraccolpo al tessuto economico.

La pedemontana Veneta, dove si dice riapriranno il Tribunale di Bassano del Grappa, ha un PIL tra i più alti d’Italia. 

Io combatto la povertà non la ricchezza e se accadrà sono contento per loro. Glielo auguro, così come lo auguro agli altri Tribunali soppressi.

Noi però abbiamo pari dignità e, dunque, anche in questa area interna va garantito ai cittadini il servizio giustizia.

Non siamo i figli di un dio minore. 

Ieri sera da Nicosia, alla presenza del deputato regionale Fabio Venezia, un politico del territorio giovane, bravo e tenace, dei Sindaci Giachino di Troina e Bonelli di Nicosia, del Presidente del Consiglio Comunale e del Vice Sindaco di Nicosia, di Consiglieri e di tanti cittadini di diverso orientamento, è partita la proposta unanime che tra Nicosia e Mistretta vengano ripristinati almeno un Tribunale ed una Casa Circondariale (oppure pensare ad una struttura alternativa, come la detenzione differenziata secondo un recente progetto ministeriale).

I sindaci di Troina e di Nicosia, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Unione dei 14 Comuni “area interna di Troina”,  nei prossimi giorni convocheranno gli organismi (Assemblea e Giunta), per deliberare una richiesta unitaria da trasmettere al Ministero ed avviare una interlocuzione proficua, unitamente ai territori interessati ed a tutta la deputazione nazionale e regionale.

Se si apre una possibilità abbiamo il dovere di crederci.

Abbiamo il dovere di coltivare una speranza mai sopita.

Avere una speranza anche quando sembra non ve ne sia più nessuna.

Una speranza contro ogni speranza.

Spes contra spem (Paolo di Tarso).

Abbiamo il dovere di riprendere e continuare una vecchia battaglia, che ha visto il popolo nicosiano unito e forte.



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