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riceviamo e pubblichiamo

Pietro Antonio Ruggiero. "UN PENSIERO SU PADRE SANTO BLANDO"

Riceviamo e pubblichiamo


Appena ho appreso, in modo alquanto casuale, la notizia della morte di Padre Santo Blando, ho provato la stessa identica, precisa sensazione di quando è morto mio padre. Lo stesso senso di smarrimento, lo stesso interrogarsi, lo stesso vuoto, la stessa domanda lanciata verso il cielo, verso il Dio della Vita. Si! Perché preti si diventa con l’ordinazione sacerdotale, padri si diventa con la vita e Santo era diventato Padre con la P. maiuscola, semplice trasparenza della Paternità di Dio. I miei colloqui con lui non si possono numerare, perché molti e vari su ogni tema e su diverse problematiche ed ogni volta era cogliere uno scarto, una differenza, un di più che Santo possedeva nei confronti di tutti noi, di tutti i preti, che talvolta guardavano quest’uomo dalla rara intelligenza e dalla spiccata professionalità, come una sorta di prete non proprio riuscito, perché non era mai stato parroco quando, in verità, lui dell’essere parroco aveva vissuto l’essenza: sorreggere la fede, dialogare con tutti, stringere forte la mano, cercarti con insistenza, non giudicare mai, sapersi mettere dalla parte dei deboli, non avere paura delle idee, volere il confronto sincero. Sfoglio meravigliato un libro rimasto nelle mia mani: “Joie” di William C.Schutz, scritto in francese. Mi disse: “Leggilo bene perchè in fondo, l’unica cosa che conta è essere nella gioia, per essere veramente umani”. E poi ci sono quelle scale salite tante volte quasi a raggiungere il punto più alto, non solo di un edificio, ma della confidenza e dell’amicizia sacerdotale. Quando incontravo lui e parlavo con lui mi appariva chiaro cosa significasse parlare di cose alte ed importanti, predicarle e viverle. Quando gli comunicai la prossima uscita di un mio libro su San Gregorio Magno mi disse: “lo aspetto perché sai quanto ti stimo”. Grazie Santo, da parte di un confratello che ti ha voluto molto bene. Ora il presbiterio di Nicosia è decisamente più povero.

Pietro Antonio Ruggiero

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