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Immagine del redattoreAldo la Ganga

PRO LOCO, PRO CHI?



Innanzitutto penso che l’attuale Pro Loco sconti un po’ quella sorta di peccato originale che la vede in un certo modo collegata all’amministrazione comunale.

Devo altresì dire che la Pro Loco nicosiana è stata di recente, probabilmente volutamente, snaturata del ruolo che fin dalla sua nascita aveva avuto nei rapporti con gli amministratori locali, ridimensionata e ridotta nella sua operatività, per sostenere altre associazioni.

Mi scuseranno i miei lettori, per aver scritto quello che ormai tutti sanno, percepiscono e vedono.

Se pur la collaborazione della Pro Loco con gli amministratori di turno, per certi versi è connaturato con l’associazione stessa, il ruolo che la Pro Loco nicosiana ha avuto soprattutto nell’ultimo decennio, è stato quello di una associazione che ha lavorato in sinergia con l’ente locale, senza però mai perderne l’autonomia e l’attività plurale.

E chiaro ed evidente a tutti,ché negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una continua perdita di credibilità e disaffezione.

La mancanza di attività e di presenza fattiva nel tessuto della nostra comunità e l’organizzazione di una sola attività “ un convegno sul turismo” che ha visto la presenza di amministratori regionali di primo piano dalla chiara e netta appartenenza politica, fa pensare a me come a tanti altri cittadini, del riaffermarsi della logica del doppio filo tra associazione e amministrazione, tra civismo e appartenenza politica, e che potrebbe spiegarci questa sorta di impasse dove da almeno due anni e finita questa associazione.

La Nostra soluzione.

Alla luce dei risultati prodotti e delle attività svolte , il presidente si dimetta e passi la mano al fine di agevolare una rinascita e un rilancio della Pro Loco.

Alla città serve una associazione ‘libera’, che nasce dal basso, autoconvocata, senza alcun debito di riconoscenza e di appartenenza col “Palazzo” e priva di etichettature politiche.

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