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Immagine del redattoreGabriella Grasso

Quella di piazza Fontana fu una strage fascista.




A 54 anni dalla strage di Piazza Fontana c'è , ancora, chi pensa che furono gli Anarchici.

Il 12 dicembre del 1969, 54 anni fa, esplosero tra Roma e Milano quattro bombe. Di queste quattro, quella alla Banca dell’Agricoltura provocò 17 morti e 80 feriti. La stessa sera, la polizia fermò 150 persone. 150 anarchici, fra cui Pino Pinelli; un ferroviere di 41 anni, anarchico ed ex partigiano. Il suo interrogatorio durò tre giorni, più delle 48 ore permesse dalla legge e si concluse con una defenestrazione. Pinelli, scrisse il giudice Dambrosio nel 1975, morì per un malore attivo. Cosa voglia dire ancora non è dato sapere. Il processo per la strage di piazza Fontana iniziò a Roma il 23 febbraio del 1972. Nel 1974 vennero condannati all'ergastolo i fascisti veneti: Freda e Ventura e nel 1975 a loro si aggiunse il giornalista Guido Giannettini. Questa sentenza venne stravolta in Cassazione. Il 13 dicembre del 1984 cominciò un nuovo dibattimento, presso la Corte d'Appello di Bari, che si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati per insufficienza di prove. Il 27 gennaio del 1987 la Cassazione rese definitive le assoluzioni per strage e condannò il generale Maletti e il capitano Labruna per depistaggio. A Catanzaro, una nuova istruttoria portò a processo i neofascisti Delle Chiaie e Fachini, assolti il 20 febbraio del 1989. Negli anni novanta, il giudice Salvini su dichiarazione dei neofascisti Digilio e Siciliano riaprì il processo a Milano e il 30 giugno 2001 furono condannati all'ergastolo Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, tutti neo fascisti. Il 12 marzo 2004 furono cancellate le condanne e il 3 maggio 2005 la Cassazione confermò la sentenza, addebbitando ai parenti delle vittime il pagamento delle spese processuali. La Cassazione pur assolvendo gli imputati sottolineò che la strage di piazza Fontana fu realizzata dalla cellula eversiva di Ordine Nuovo, capitanata da Freda e Ventura, non più processabili perchè assolti in via definitiva nel 1987.

Oggi, dopo 54 anni dalla strage, sappiamo che quel 12 dicembre 1969, iniziò la strategia della tensione che in Italia avrebbe fatto morti e feriti, destabilizzando e incutendo paura ai civili per garantire potere ai colonizzatori capitalisti e anticomunisti. La Giustizia non è stata fatta e la Verità è stata ammazzata come Pino Pinelli.



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