Dopo la tumultuosa estate in cui ho uscito dal cilindro una bella sorpresa (e difatti avevo ragione!) ecco che vi faccio una nuova previsione: a breve due consiglieri comunali faranno la cover di Gianni Morandi incontrandosi, l’ennesimo incontro perché di quelli passati ne abbiamo certezza, non tanto con Bonelli che ormai ha fatto il suo tempo ma con il “nuovo che avanza” (anzi la nuova, che in realtà, se dovesse diventare sindaco espliciterebbe il suo ruolo giocato fino ad oggi dietro le quinte) e cantando “ritorneremo in ginocchio da te, l’opposizione non è non è niente per noi, or lo sappiamo, abbiam sbagliato perché, ritornerem in ginocchio da te!”. D’altronde si sa, anche come scriveva Collodi, che Pinocchio tra andare a scuola e prendersi un periodo di attesa unendosi all’ammucchiata ha preferito la seconda e quindi, magari non in maniera così spudorata, ma piano piano, buono buono, il ritorno, magari sotto mentite spoglie, è ormai cosa certa. Anche perché le carte non mentono, nessuno vuol caricarsi questi due consiglieri in una compagine per le prossime elezioni e a furia di ricevere porte in faccia meglio tornare nella casa del padre come, ancora una volta, consiglieri prodighi (già è anche pronto l’assessore da metter sull’altare per far festa).
E gli indizi ci sono tutti: i due consiglieri in questione organizzano un convegno, praticamente in famiglia con relatori tra fratelli, cugini e compari, che è un totale fallimento (lo avrebbe capito anche Paperino dato che dopo quel convegno nessuno ha fiatato) in cui non si presenta nessuno tranne in pompa magna i tre moschettieri dell’amministrazione (Bonelli, Di Costa, Gemellaro) con tanto di foto, l’unica, sorridente in facebookvisione nella moderna poltrona per tutti, tutti per la poltrona.
L’opposizione vota un atto di indirizzo al Sindaco chiedendogli (pare una barzelletta) di dimettersi (chissà se il testo reciterà “di grazia, ci farebbe enormemente piacere se Vostra Santità decidesse di dimettersi ma guardi non c’è alcuna fretta, faccia lei, tanto noi abbiamo il nostro gettone di presenza, come è umano lei”) ma improvvisamente, magicamente, durante la discussione, nel momento culminante del finale travolgente, esce la presidente del Consiglio (non voleva votarla?) per poi rientrare quando poi, pallottoliere alla mano, si accorgono che sono solo 8 consiglieri. Perché è uscita? (il verbale parla) forse c’era pericolo che qualcuno della maggioranza oggi minoranza – dato che sappiamo il fermento che c’è anche in quella zona – magari in un impeto di coraggio rientrava e votava e magari si arrivava a quel famoso dodici che avrebbe messo tutti davanti alle proprie responsabilità?
Perché, ormai, dovete guardarvi tutti negli occhi, la mia previsione è chiara: il prossimo consiglio comunale che uscirà dalle prossime elezioni vedrà meno del 50% dei consiglieri oggi presenti, e certamente non un presidente del consiglio che ha fatto dell’assenza alla vita cittadina una delle sue caratteristiche più lampanti. E quindi, come diceva Andreotti: meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
Ipse dixit
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