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Immagine del redattoreAldo La Ganga

Serviranno geriatri e non pediatri

Si proprio così, serviranno geriatri e non pediatri; badanti e non insegnanti; case di riposo e non asili; carrozzelle e non carrozzine. L’Italia,la Sicilia e i paesi del suo cuore si spopolano sempre di più, anno dopo anno, nascono pochi bambini, tantissimi giovani vanno via, il lavoro che manca, le opportunità che si contano con il conta gocce e l’apatia, l’impreparazione e il disinteresse di chi ci governa. Questa situazione sta di fronte a noi tutti i giorni, è sotto il nostro naso, sotto i nostri occhi…. La mattina, soprattutto la mattina che da sempre era l’ora dove giovani e vecchi si incontravano….dove Si incontravano anche gli adulti e gli imprenditori per lavoro, per affari…..La mattina adesso e solo da brividi. e una e vera tragedia.

Una generazione di mezzo, la nostra che non riesce a trovare soluzioni. I giovani partono, gli anziani restano sempre più soli. E soprattutto nei piccoli centri sempre più spopolati, la solitudine trionfa.


Non è solo una questione personale, un fatto privato, ma travolge drammaticamente intere comunità.


Tutto ciò e frutto di fattori di natura demografica, sociale ed economica. Fattori che poi interagiscono con la sfera privata degli individui. Paradossalmente nelle nostre comunità, non si hanno politiche ne concentrate sul futuro dei giovani, ne su quelle degli anziani o chi come me, si appresta a diventarlo. Diciamolo e gridiamolo chiaramente, la nostra aspettativa di vita futura sarà segnata in maniera forte e irrevocabile dalla solitudine. Nella mia città, chiaramente è evidente tutto questo. Negli ultimi anni sono andati via tantissimi giovani…… la desertificazione è evidente sia da un punto della qualità della vita che da quello imprenditoriale ed economico. S tiamo diventando fantasmi, destinati ad evaporare nel nulla. E a quel punto non basteranno più le promesse di navigati politici, o di ruffiani della morale. Non basterà niente. Eppure io ci credo ancora, basta poco, basta avere il coraggio di scegliere nuove strade e nuove opportunità. Si può ancora fermare tutto questo. Invertire la rotta e riuscire a ritrovare il giusto equilibrio del ricambio generazionale. Si può fare. Crediamoci.

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