Una volta assistevi ad assemblee affollate di operai, studenti….
Una volta si tenevano comizi partecipati e coinvolgenti.
Una volta si organizzavano incontri pubblici, ci si confrontava e dalla sintesi emergevano proposte serie e concrete.
Adesso, invece, ce ne sono pochissimi, anzi quasi niente.
È grave. Molto grave.
E il motivo è solo uno: non esiste più una cultura e una intensità ideale di sinistra.
Avvolta nei suoi algoritmi di potere non
riesce più a dare risposte alle istanze di giovani, operai, precari, intellettuali…….
La sinistra va rifatta dal basso, ricominciando da capo, nei luoghi del disagio, tra i giovani che vogliono andar via perché non hanno opportunità , tra gli artigiani ed i piccoli commerciati che soffrono perché non hanno più la forza di far fronte ad una crisi che sembra infinita, tra il mondo del volontariato, l`associazionismo, i sindacati, le donne e gli uomini di buona volontà …….
Solo creando isole di solidarietà e laboratori del dissenso, potrà rinascere una sinistra vera autentica, infarcita dallo spirito del socialismo egualitario e libertario.
Certamente ci vorrà un grande sforzo, ma sarà finalmente autentica sinistra.
La sinistra non potrà mai rinascere nelle alleanze dentro il Palazzo, nelle segreterie dei partiti comunali e provinciali, sulle scrivanie di vecchi e nuovi notabili , non potrà mai rinascere ne a Nicosia ne altrove.
Serve una sinistra plurale, innovatrice, divergente e finalmente libertaria, che si faccia carico di rappresentare tutte le spinte partecipative associazionistiche che oggi sono l`unica vera novità del nostro tessuto cittadino.
Una sinistra che getti le basi per una nuova idea amministrativa, una nuova idea della politica, una nuova idea della partecipazione esorcizzando e confinando definitivamente monoliti ed improvvisatori della politica nostrana.
Sinistra, se ci sei, quella vera, quella che esprime equità sociale, parità di diritti, effervescenza ed entusiasmo e una forte carica educativa ed egalitaria, è giunto il momento di dimostrarlo.
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