Tony Effe è il trapper romano di Sesso e Samba che fa sentire migliori i misogini della porta accanto, pronti sempre a zittire le donne chiacchierone.
Tony Effe canta l'uomo danaroso che oggettifica le donne. Sai la novità. La musica mainstream da sempre canta la donna come Madonna o Puttana. Prima di lui fu Cocciante con Bella senz’anima, Masini con Bella stronza, Ferradini con Teorema e ancora Pappalardo che in Ricominciamo dice: «so dove passi le notti, ti seguo, ti curo, non mollo lo giuro, perché sono nel giusto, perché io ti amo». Ancora negli anni 2000 J-Ax litigava con la partner dicendole: «Grida grida fino che un ghisa chiama I carabinieri, Non sei la stessa tipa con cui ho dormito ieri, Cos’hai sei annoiata hai la luna girata? (…) o ti amo o t’ammazzo, il tuo ragazzo è pazzo» e prima fu il tempo degli Homo Sapiens, che negli anni 70 cantavano una donna, forse ingenua ma bella. La stessa che voleva Grignani, venticinque anni dopo e quella da mangiare tutta nella vergine Susanna di Vasco Rossi o la "troia", che prediligeva il ricco "negro". L’uomo è playboy, è “tremendo” cantava Rocky Roberts negli anni ’60 e ottiene sempre ciò che vuole "con le buone o con le cattive". Lo canta Fabri Fibra, nei primi anni 2000: «se non me la dai te la strappo come Pacciani». E' il maschilismo tossico che da sempre vizia anche le canzoni e naturalmente anche le cantautrici aderiscono a questo modello, perpetrando gli stessi stereotipi proposti dai colleghi. Mannoia canta un universo femminile fatto di donne “delicate”, “dolcemente complicate”, che cambiano “per la voglia di piacere” al partner. Sono infaticabili, le donne descritte dalla cantante romana, sempre pronte a perdonare il proprio uomo a patto che porti loro “delle rose e nuove cose”. Le donne per essere devono aderire a un preciso standard, imposto dai canoni di una società profondamente patriarcale che concepisce il femminile come un oggetto di intrattenimento e Tony Effe è solo l'ultimo arrivato. Tony Effe è un cattivo che non fa paura a nessuno ma aiuta gli ipocriti a sentirsi migliori.
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