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Immagine del redattoreAlain Calò

TORNANO “LE GIORNATE DI DAVì” SI COMINCIA GIORNO 20 MARZO CON IL CASO MATTEI



Il prossimo 20 marzo alle ore 18:00 Nicosia torna ad essere capitale della Cultura di Sicilia. L’androne del palazzo di città ospiterà, infatti, la sesta edizione del “Le Giornate di Dvì”, la grande rassegna letteraria ideata da Aldo La Ganga e che rappresenta una sorta di “miracolo culturale” al centro della Sicilia. Senza cadere nel falso, si può dire che questa rappresenta una delle più importanti rassegne indipendenti di tutto il Sud d’Italia. Ma non è questa una mera adulazione, ma la constatazione oggettiva di dati che qui snoccioliamo: sei edizioni con più di 100 autori di importanza nazionale e internazionale, diverse case editrici che hanno aderito negli anni, centinaia di libri presentati, diversi convegni tenuti, mostre allestite e concerti. Tutto inizia nel 2016, novità assoluta a Nicosia sul piano Culturale (l’ultima esperienza di tale calibro era un’altra iniziativa portata avanti da La Ganga fino agli anni Novanta dal titolo “il Libro in Piazza”), ospitando diversi autori tra i quali Jack Hirshmann, protagonista importante della beat generation, il docente universitario Antonio Di Grado, la scrittrice Elvira Seminara, il tragediografo Nino Romeo e altri. Una manifestazione che ha letteralmente invaso e abbracciato Nicosia nel nome della Cultura con diversi stand colmi di libri e una piazza che pullulava di gente incuriosita dalle ultime novità editoriali e dai tre concerti che si sono tenuti nelle tre giornate della rassegna. La seconda edizione fu “spostata” di location nei locali dell’ex Tribunale per motivi non voluti dall’Organizzazione che ha sempre visto nell’Androne Comunale, cuore della città, il luogo ideale in cui fare Cultura e avviare un confronto libero, divergente, senza padrini o padroni (e forse per questo si è cercato di “spostarla” in un luogo più ritirato perché, si sa, il pensiero dà fastidio e se è libero è qualcosa di molto pericoloso). La terza edizione, con il ritorno nella sede “naturale”, le Giornate ebbero un successo straordinario con più di mille presenze di pubblico e autori tra i quali Pietrangelo Buttafuoco e Antonio Ingroia. Ma poi, sappiamo tutti, qualcosa di più grande di noi ci investì, ovvero il Covid, e tutte le attività presenziali furono ridotte al minimo ed addirittura, soprattutto quelle culturali, praticamente azzerate. Ma la forza della Rassegna, unita alla testardaggine di La Ganga, segno del genuino amore della Cultura, hanno avuto la meglio e riprendendo un concetto che andò in voga in quel periodo, la quarta edizione fu “resiliente” e si spostò online. Ovviamente la macchina organizzativa, anche alla luce della nuova metodologia sperimentale, fu più complessa, ad Aldo La Ganga si affiancarono i giovani Laura Li Volsi e Alain Calò per poter ottimizzare il tutto, segno che la rassegna è aperta a tutti, senza alcun pregiudizio, che coinvolge i giovani e che ha come faro quello della Cultura. Fu una rassegna tutta dedicata alle donne e tra le varie autrici possiamo ricordare la presenza, tra le altre, di Dacia Maraini, di Giovanna Giordano, di Graziana Maniscalco che presentò il progetto “Vocifero” legato agli audiolibri (questo progetto sposò la rassegna dato che ogni Autrice era preceduta da una lettura di un passo del loro libro a cura della compagna di Graziana Maniscalco e Nino Romeo) e di Maria Attanasio che fu “madrina” della rassegna di quell’anno. L’esperienza online aveva consegnato un importante risultato: il poter raggiungere tantissime persone in poco tempo e in ogni parte del mondo. Ciò si traduce con più di 10mila presenze virtuali nei tre giorni. La Rassegna sbarcando online era pronta ad una nuova fase. Nuova fase che si ebbe con la quinta edizione, totalmente rivoluzionata nell’assetto dato che gli appuntamenti erano settimanali e sempre online, e che ebbe anche stavolta un ottimo successo di pubblico. Tra gli autori presentati ricordiamo il regista Aurelio Grimaldi, l’editore Armando Siciliano e il professore Salvo Vaccaro. E siccome questa Rassegna è in continua evoluzione come un cammino, le 5 edizioni portano con sé degli importanti elementi che confluiranno nelle sesta edizione. Un’edizione che torna in presenza nell’Androne Comunale ma che al contempo sarà online potendo quindi raggiungere anche chi non può essere presente a Nicosia. Un’edizione non più “maratona” in più giorni ma che viene divisa in quattro appuntamenti. Un’edizione che segna quindi il ritorno meritato e in grande stile di questa manifestazione.

Si inizia giorno 20 con un caso “scottante” per l’entroterra Siciliano, ovvero la morte di Enrico Mattei avvenuta nel viaggio di ritorno che lo ha visto a Gagliano Castelferrato e a Nicosia. Sulla morte di Mattei si è detto molto e molto ci sarà ancora da dire rappresentando un mistero, forse il mistero per eccellenza dell’età Repubblicana. Un evento in collaborazione con la casa Editrice Feltrinelli e che vedrà illustri ospiti quali Giuseppe Oddo, giornalista e saggista già inviato de Il Sole 24 Ore, Riccardo Antoniani, ricercatore della Sorbonne Nouvelle a Parigi, Vincenzo Calia, già magistrato e autore dell’inchiesta sull’omicidio di Mattei e il Giornalista e saggista Paolo Morando che presenteranno i loro tre saggi sull’affare Mattei. A dialogare con gli autori il già sindaco di Nicosia Piergiacomo La Via ed è prevista inoltre la presenza del Sindaco di Gagliano Castelferrato Salvatore Zappulla.

La rassegna poi continuerà giorno 25 con un evento tutto al femminile con l’evento “Donna Vita Libertà”, proseguirà giorno 15 aprile con l’evento “Di Musica, di parole e di Bugie” e si concluderà con l’evento “Nostra Patria è il mondo intero…” il prossimo 6 maggio.

Tutti gli eventi si terranno a Nicosia presso l’Androne del Palazzo Municipale dalle ore 18.00.

Eventi imperdibili di una Rassegna importante che ha dimostrato quanto la Cultura libera sia ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno. Il dialogo e il confronto divergente è cura verso una società omologata e omologatrice che ci vorrebbe tutti uguali e pronti al potente di turno che si erge in una metaforica piramide. Abbiamo bisogno tutti di poter essere noi stessi e per poter essere noi stessi abbiamo bisogno di pensare con la nostra testa e non accontentarci con pensieri preconfezionati sotto forma di moderne veline. Non è una strada facile, ma irta di tanti ostacoli, di tante porte chiuse, di tanti tentativi o appelli al boicottaggio, di tante spinte ad isolare chi va controcorrente. Ma è una strada che vale la pena percorrere semplicemente per il fatto che alla fine di essa c’è il premio più importante che possiamo ottenere: il riscatto di noi stessi, del nostro spirito critico e della nostra libertà

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