Cari lettori,
oggi voglio parlarvi della professoressa Maria Arrigo, per tantissimi anni meravigliosa e preparatissima insegnante di lettere del nostro Liceo Classico, qui a Nicosia di Sicilia.
Ho avuto modo di conoscerla meglio quando l’ho coinvolta nella presentazione di una mia raccolta di racconti,” Ho visto Nina volare, la venditrice di cicoria ed altri racconti” edita da Armando Siciliano nel 2022.
In quel periodo frenetico per me, ho conosciuto una donna nel pieno della sua maturità, dalla grande preparazione e umanità.
La professoressa Arrigo è stata una guida, non solo un’insegnante, e questo suo attaccamento agli alunni, questo suo preoccuparsi di come abbiano germogliato le sue ore di lezione non sono altro che l’emblema della sua professionalità.
Una prof. dalla memoria di ferro, che nonostante gli anni passati ricorda ancora quasi tutti i suoi alunni, nel viso e nelle capacità.
Che ha saputo instillare in tantissimi giovani l’amore per la letteratura, per la poesia.
Ha insegnato il senso critico e la capacita di formulare un giudizio autonomo, su tutto e verso tutti.
Ha insegnato l’autonomia di pensiero e di critica. Una professoressa che tutti hanno amato e di cui tutti hanno un ricordo fortissimo.
Mi racconta qualche suo alunno che era “rigida, ma sempre giusta”.
Capace di attirare l’attenzione di ogni singolo alunno, di intuirne le inclinazioni e di entrarci in comunicazione.
Non mancavano le sgridate ma le sue si trasformavano sempre in una lezione di vita.
Faceva ardere di curiosità per la storia e ascoltarla per ore non era mai noioso.
Non era generosa con i voti, ma con lei la soddisfazione non era avere avuto un bel voto ma avere davvero imparato.
La professoressa Arrigo è stata una guida per tutti, ragazze e ragazzi.
Ha sempre lavorato affinché i suoi studenti fossero indipendenti nel pensiero e con grandi aspettative nella vita futura.
Un insegnante che per tantissimi miei concittadini è un’istituzione.
Esistono ancora insegnanti così? Le nuove generazioni avranno la fortuna di incontrare una professoressa come lei nella loro carriera scolastica?
Lo spero davvero per loro, per noi tutti. Grazie, professoressa”.
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