TROINA. Cgil e Cna regionali hanno presentato la piattaforma, una sorta di decalogo, per lo sviluppo delle 11 aree interne siciliane dove si sta sperimentando la SNAL. Secondo queste due organizzazioni sindacali e di categoria, “occorrono misure di sistema nell’ambito di una strategia regionale e una cabina di regia con il coinvolgimento delle parti sociali”. Le aree interne sono considerate parti fondamentali per lo sviluppo della Sicilia. E’ questo il motivo per cui - spiega Gabriella Messina segretaria confederale Cgil-Sicilia – “le aree interne non possono essere destinatarie di interventi isolati, ma devono fare sistema e rientrare in strategia regionale”. Aggiunge Piero Giglione, segretario Cna-Sicilia, che da anni chiedono “una strategia politica integrata di investimenti, a partire dalla viabilità, una fiscalità di vantaggio a sostegno delle imprese esistenti e di quelle che intendono inserirsi nella aree interne, un potenziamento dei presidi sanitari”. Per utilizzare al meglio risorse comunitarie e risorse del Pnrr, Cgil e Cna auspicano la costituzione di un tavolo di confronto tra Regione e parti sociali e l’individuazione di un governo di area vasta per superare frammentazione e resistenze e stabilire line di sviluppo condivise”. Sui criteri di perimetrazione di area interna, le due organizzazioni hanno da ridire. Non gli va bene che Enna capoluogo è classificato come “centro di offerta di servizi essenziali”, determinandone di fatto l’esclusione dalla SNAI. Ma non è facile recuperare Enna in area interna che non è un concetto geografico, ma un concetto definito condizioni reali come la presenza di ospedali, di un’offerta scolastica completa, mobilità. Enna ha un ospedale, un buon numero di istituti scolastici di istruzione primaria e secondaria, una stazione ferroviaria ed vicinissima all’autostrada Palermo-Catania. Propongono inoltre alla Regione Siciliana di individuare altre aree interne da aggiungere alle 11 aree già definite ed esistenti.
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