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TURISMO ....... ARMATO

Giuseppe Maria Amato


Si apprende oggi la notizia dell'accordo stipulato tra i Comuni di Gangi, Nicosia e Sperlinga e il Ministero della Difesa (COMANDO MILITARE ESERCITO “SICILIA” DI PALERMO) per la creazione di un Hub logistico addestrativo.

Lo stesso verrebbe a creare un ampio poligono di esercitazione "in bianco ed a fuoco", cioè con movimento mezzi da guerra e lancio di colpi (veri) in un'area di grande pregio naturalistico in parte compresa nelle due zone di Protezione Speciale denominate Bosco di Sperlinga ed Alto Salso e Monte Zimmara.

Sono aree non solo protette ai sensi della Direttiva habitat della UE ma, nel caso del Bosco di Sperlinga, da tempo destinate a divenire Riserva naturale.

Nella convenzione si legge che, udite udite, ovviamente l'Esercito promette di non danneggiare le infrastrutture e, a fine di ogni esercitazione, di rimettere in sesto il tutto, raccogliere i pezzi e pulire.

In più, scrivono, l'Hub consentirebbe di migliorare la salvaguardia della flora e della fauna oltre che, in generale (con le stellette) dell'ambiente.

Secondo la carta, redatta dall'esercito, dentro il poligono oltre che una parte delle due aree naturali protette, ricadono diverse masserie (almeno 18), delle quali almeno 5 all'interno dell'area di ricaduta dei colpi.

Si, immaginate il bravo mastro casaro che fa la ricotta e lo yogurt mentre fuori infuria il bombardamento. Immaginate il turista mitteleuropeo che, a piedi, si sta recando in una delle aziende agrituristiche e viene superato sul sentiero dai carri armati. Un quadro bucolico di spettacolare e quasi divina poesia.

Non me ne vogliano gli amici sindaci, ma questa volta non posso che stigmatizzare una scelta che rappresenta forse la peggior maniera di immaginare il futuro delle proprie aree e delle popolazioni amministrate.

Io non posso che, passato lo sbigottimento, stigmatizzare questa "pinzata".

I tre sindaci, si badi, non fanno altro che parlare di sostenibilità, di turismo ambientale e culturale, di quanto è bello l'ambiente di quella porzione di Sicilia, così dedico loro una altrettanto poetica immagine del grande Bonvi che ritrae un turista chiaramente mitteleuropeo agghindato per la vacanza tra Santa Venera e Balzo della Rossa.

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