In questi giorni Leonforte è in lutto.
Ma non solo Leonforte, bensì buona parte dell’entroterra siciliano e tutti coloro, tantissimi, che hanno conosciuto la persona e il poeta Nello Sciuto. Forse è troppo semplicistico, quasi banale, e quindi vogliate perdonarci, se nel turbinio di sentimenti che ci percorrono la testa, quello che forse più riassume la persona e la personalità di Nello Sciuto è quello di definirlo un “galantuomo della poesia”. E di galantuomo si tratta: sempre disponibile, cortese, sempre attento con l’arte del verso a trattare sia i più importanti temi che quelli di vita paesana, cristallizzando nella Sua arte sublime che traspare nei suoi componimenti un mondo reso universale attraverso l’importante arte della poesia. Muore Nello Sciuto ma non muore perché lascia un’immensa “eredità d’affetti” richiamandoci a Foscolo di quanti lo hanno stimato anche solo parlandoci qualche minuto. Perché in quel minuto già veniva fuori l’immensa umanità dell’Uomo, Poeta, Artista.
E quindi vivrà sempre nel ricordo di quanti hanno avuto occasione di incontrarlo anche per pochi istanti perché, Nello Sciuto, riusciva a entrare negli animi di tutti e di lasciare un bel ricordo a tutti, anche in quei pochi istanti. Come un solo vero galantuomo sa fare (ed eccoci ritornati alla nostra prima espressione).
Questo è un piccolo ricordo che questo blog ha voluto dedicare a Nello Sciuto, anche perché una manifestazione fortemente legata a noi, ovvero “Le Giornate di Davì” (che si tengono a Nicosia), hanno avuto l’occasione di poter assaporare uno di quegli “attimi” che abbiamo sopra descritto: durante una presentazione di libro della terza edizione (si presentava il libro di Mauro Crisafulli, valente giovane), ad un certo punto, a coronamento della presentazione, Nello Sciuto si alza e incanta i presenti con una riflessione e una poesia.
Quelle poesie e quelle riflessioni che sono un grande patrimonio per questa terra che mai dimenticherà il suo “galantuomo della poesia” Nello Sciuto.
Andrea Sperelli
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