A molti sembrerà strano che uno come me, dalla mia storia politica e culturale si occupi di un museo diocesano, a tanti altri sembrerà ancora più strano che questo mio scritto venga pubblicato su un blog che sin dalla sua nascita si batte e continua a battersi per il primato della laicità e del libero pensiero sulla politica di professione o sulle caste delle chiese cattoliche.
Questo sicuramente sembrerà strano a chi ha una idea della vita comunitaria e dell’arte riduttiva, a senso unico e divisa in buoni o cattivi, o con me o contro di me…
Per costoro l’arte e tutta la bellezza umana che ci circonda sarebbe è tale se è riconducibile al proprio modo di vedere la vita reale e spirituale.
Altrimenti è solo fantasia senza rapporto con il reale, applicazione di linee senza un perché di senso; la letteratura e la musica sarebbero ridotti a versi e note dettate dal sentimento passeggero senza un aggancio con la solidità della persona a cui poterli indirizzare».
Fortunatamente non è così, la bellezza che ci circonda è frutto di molteplici fattori sia dettati dalla religiosità che dalla laicità.
Per ritornare comunque, al motivo di queste mie poche righe, la Chiesa tra le sue molteplici attività ha avuto, per secoli e secoli, e continua ad averla ancora oggi, una funzione importante come committente delle arti.
Negli anni ha costruito un grande tesoro nell’arte, nella musica nell’architettura, nella pittura…..
Un tesoro che trova le radici nella fede dei popoli e nelle attività “ poco divine e molto terrestri” del Vaticano.
Questa attività secolare ha prodotto anche a Nicosia un grande numero di opere d’arti magnifiche, di pregio e di grande qualità.
Da qualche anno, nella nostra CITTA’ è stato aperto ai cittadini e ai visitatori Il Museo Diocesano di arte sacra.
Un vero e proprio gioiello che mette in risalto l’identità storica e artistica della Diocesi di Nicosia attraverso l’esposizione di dipinti, sculture, arredi e paramenti sacri, argenti, manoscritti…
Esso è stato allestito presso il monastero delle benedettine e l’annessa chiesa monumentale di S. Biagio, risalenti sicuramente ad epoca medioevale, di certo anteriore al 1433.
I Tesori che un tempo abbellivano le chiese o facevano parte del corredo liturgico nelle celebrazioni, oggi si possono ammirare nel pieno del loro valore storico-artistico e cultuale.
Immagini e arredi sacri, provenienti da tempi lontani e da tradizioni che costituiscono il bagaglio della nostra identità culturale e religiosa, comunicano a noi un messaggio che viene recuperato ed esaltato attraverso la forza evocativa della bellezza, la quale talvolta si mostra ferita dal tempo e bisognosa di cure e attenzione, ma come tanti altri tesori della nostra comunità anche questo, subisce il disinteresse di chi amministra la città, che alla pari di tanti altri è lasciato nel più totale oblio e alla buona volontà di cittadini e in questo caso, della diocesi.
Tra le cose da vedere suggeriamo:
Tavole quattrocentesche del soffitto ligneo della Cattedrale al Sant’Eligio vescovo dipinto nel 1536 da Johannes De Matta
Tele della prima metà del Seicento, il cui vertice è nel Martirio di san Bartolomeo, capolavoro del Ribera
Pale d’altare settecentesche di Giuseppe Velasco
Orari di visita
Mercoledì 09.30 – 13.00
15.00 – 19.00
Sabato 15.30 – 20.00
Domenica 09.30 – 13.00
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